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Sabato 6 Aprile 2019 alle ore 16,30 presso la sede della Comunità Montana a Madonna della Pace verrà presentato il nuovo libro di Alessandro Scafetta “BRIGANTI, CARBONE E POLENTA”
ingresso libero
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Le 10 regole principali per risparmiare in energia e in bolletta
1 – Fare la manutenzione periodica degli impianti. È la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato e ben mantenuto consuma e inquina meno. E’ bene verificare sul libretto uso e manutenzione della caldaia la periodicità consigliata per la manutenzione. Il costo per operazioni di manutenzione ordinaria va dai 60 agli 80 euro, salvo il costo di eventuali pezzi di ricambio.
2 – Controllare la temperatura ambiente. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche. La normativa consente una temperatura di 20 – 22°, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario: attenzione, ogni grado abbassato fa risparmiare dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
3 – Usare i cronotermostati intelligenti. Questi moderni dispositivi elettronici e le App con cui è possibile gestirle attraverso il nostro smartphone aiutano a risparmia energia perché consentono di regolare la temperatura ed il tempo di accensione dell’impianto solo quando è necessario.
LeggiSi è svolto presso la sala del centro polifunzionale di Vignola, a Subiaco, il dibattito “L’indifferenza non fa la differenza”, incontro di informazione, prevenzione e testimonianze contro le dipendenze di qualsiasi tipo. Dibattito fortemente voluto da privati cittadini e associazioni che operano sul territorio; in particolare a Vignola, dove tali dipendenze – soprattutto dall’alcol – hanno mietuto negli anni moltissime vittime.
Questo progetto ha visto la luce con la collaborazione di associazioni, privati cittadini interessati all’argomento e istituzioni dopo almeno cinque anni di riflessioni sul tema e frenetica organizzazione.
Uno dei moderatori, Giulio Checchi, ha aperto l’incontro spiegando le forti motivazioni alla base di tale progetto e la speranza che ha mosso coloro...
LeggiUniversità Popolare di Subiaco
ANELITI DI LIBERTÀ
Saggio Storico di Alessandro Scafetta
Libero pensatore Sublacense
PRESENTAZIONE
All’Università Popolare
di Subiaco
Sapevamo che Alessandro Scafetta aveva maturato una sua vera competenza personale sulle vicende storiche della battaglia di Tagliacozzo, in realtà come egli stesso ha precisato, battaglia dei Piani Palentini presso Scurcola Marsicana tra Svevi e Angioini, oltre ad altre sue indagini sui Simbruina Stagna.
Ci fa piacere di salutare ora questa sua ricostruzione di una “Allenza per la Giustizia” tra le popolazioni dei feudi di Subiaco e Tagliacozzo.
La cultura popolare scopre così di avere in sè risorse di tutti e per tutti sui temi tradizionali e attuali. Sì, attuali come di sempre sono anche i più modesti impegni per il diritto a salvaguardia della pace.
LeggiBREVISSIMO RIASSUNTO DELLA NOSTRA STORIA ARMENA
L’Armenia, un territorio trans-balcanico situato fra il mar Caspio e il Mar Nero, è stata calpestata, fino dall’antichità, da eserciti di devastazione e di orde migratorie.
Ha subito nei secoli le dominazioni dei Romani, dei Bizantini, dei Persiani degli Arabi, degli Ottomani, dei Russi, dei Turchi.
In seguito della predicazione degli apostoli S. Bartolomeo e S. Giuda Taddeo, fu la prima nazione, nel 301 d.C., ad adottare il Cristianesimo fondato da S. Gregorio l’Illuminatore, venendosi così a trovare geograficamente chiusa fra paesi non cristiani, che hanno sempre cercato di imporre la propria supremazia religiosa e politica. La religione e la lingua con il proprio alfabeto costituirà, nel tempo, il nucleo attorno al quale ritrovare la unità culturale e politica del popolo armeno.
Nel 1915, il governo turco nel tentativo, ben riuscito, di trasformare l’Impero Ottomano dissolto, in una nazione turca, organizzò il genocidio degli Armeni, eliminando un milione e mezzo di armeni residenti in Turchia. La parola genocidio fu coniata nel 1948 proprio per definire la pulizia etnica degli armeni, ma il governo turco nega tuttora tale evento. Il genocidio non è solo una pulizia etnica ma è l’atto programmato e studiato di un governo di eliminare totalmente un popolo dalla sua terra, insieme alla sua storia e alla sua cultura. Il genocidio lascia un’indelebile ferita nei superstiti per molte generazioni come nel mio caso.
Insperabilmente, dopo la caduta dell’Unione Sovietica dal 1991, l’Armenia è diventata una repubblica indipendente; tuttavia, è ancora circondata da nazioni mussulmane ostili e ricchi di petrolio.
PRESENTE STORICO
CAMBIAMENTI CLIMATICI , AGRICOLTURA E PREVISIONI DEL TEMPO:VECCHI E NUOVI SAPERI PER TUTTI . Agricoltura e montagna troppo lontane dall’attenzione generale.
Cosa conoscere oggi e domani? La “Strategia nazionale di adattamento- Ministero dell’Ambiente”, del 2017.
“A” COME AGRICOLTURA: era il titolo di una trasmissione televisiva, piuttosto tecnica. Era una buona “curiosità” culturale per tutti.
LeggiRIMEDI MEDICALI POPOLARI A SUBIACO E DINTORNI
Da sempre esiste, accanto alla medicina “scientifica” una congerie di pratiche medicali empiriche: rimedi e “slogature” contro slogature, torcicollo, mal di pancia, diarree…
Si conoscevano (ma non tutti conoscevano tutto) erbe medicinali, infusi e decotti, “empiastri”, manipolazione con i polpastrelli, unguenti, tisane e bevande.
Apparentemente, per ogni malanno (non grave o gravissimo) c’era un rimedio a portata di mano. Bastava andare a cercare a casa sua il “praticone” o la “praticona” in possesso del rimedio e in grado di somministrarlo. Ma anche i più bravi erano stimati e non temuti come “stregoni o streghe!”. Erano per primi loro a dire al malato occasionale che per i mali seri c’era il medico, e che loro stessi andavano dal medico!
Mai si trattava di filtri e “magie” banche o nere! Medicina popolare e basta.
Si può fare una tabella dei mali e dei rimedi popolari? Mai stampato niente di simile.
La memoria degli anziani ci aiuta a ricostruirla.
LeggiLa Giornata del 15 ottobre 2017 a Subiaco
Sabato 7 Ottobre 2017 – Ore 9.00
Raduno a Poggio Filippo (AQ) “Sulle orme della Colonna Garibaldina” percorso in bicicletta da Tagliacozzo a Subiaco lungo la “Via dei garibaldini”
Mercoledì 11 ottobre 2017
Presso il Cimitero di Subiaco – Ore 11.00
- Deposizione corona di alloro nel Sacrario dei Garibaldini
Sabato 14 ottobre 2017
Biblioteca Comunale di Subiaco – Ore 10.00
- Inaugurazione della mostra illustrativa sullo scontro tra Garibaldini e Zuavi sulla Subiaco dell’epoca
- Convegno “1867: scontro tra Garibaldini e Zuavi a Subiaco”
- Presentazione della ristampa anastatica del libro “I Garibaldini a Subiaco nella campagna dell’Agro romano del 1867” di Monsignor Augusto Giustiniani
Domenica 15 ottobre 2017
Rievocazione Storica – Ore 17.00
ore 17.00 Piazza G. Lustrissimi
- Deposizione corona di alloro in memoria dei caduti degli scontri presso la lapide dedicata a Emilio Blenio
- Corteo da piazza Gerardo Lustrissimi a Piazza Emilio Blenio
- Rievocazione degli eventi a cura dell’Ass.ne Arca di Corrado con la partecipazione del cantastorie Alessio Checchi
- Spari a salve dei Garibaldini della I Legione del Matese
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Intermezzo musicale eseguito dalla Banda Nazionale Garibaldina di Poggio Mirteto.

LA VITA QUOTIDIANA NELLA “TENNA “ E TRA LE “TENNE” NELLA CIVILTÀ CONTADINA DELL’ANIENE. Una volta ripari provvisori, e ora villette.
Nell’alto Aniene non abbiamo avuto gli insediamenti produttivi rurali come Le Cascine al Nord Italia o Le Masserie al Sud. I terreni erano e sono molto frammentati in piccoli appezzamenti.
Come riparo, bastava una costruzione piuttosto precaria, fatta con materiali reperiti sul posto e con poca calce: era la tenna. La famiglia contadina (più o meno al completo) si recava a piedi dalla casa in paese, “in campagna”. All’imbrunire, si tornava a casa.
A che serviva la tenna? Era il ricovero provvisorio in caso di pioggia, per la conservazione degli attrezzi di lavoro, per l’allevamento degli animali da cortile (conigli e galline), per “fare il vino”. Anche la stalla era “provvisoria”.
L’Arch.Giovanni Prosperi così descrive le tenne: “Sono in muratura a faccia vista,
per lo più ad una sola falda, inclinata nel verso del pendio. Molto semplicemente uniscono ad una grande cucina, la stalla per le poche bestie allevate”. Già Tommaso Federici aveva studiato queste realtà in un manoscritto del 1958 dal titolo: “L’ordinamento fondiario e il sorgere del comune Tiburtino-Sublacense”, nel quale metteva in luce il ruolo dei Benedettini nella valorizzazione dell’agricoltura di questo territorio nell’Alto Medioevo.
Per tutto il giorno, durante il tempo della luce solare – specialmente a primavera e in estate- era tutto un affaccendarsi di contadini – moglie e figli- dalla tenna al terreno, per preparare e consumare i pasti : colazione(sostanziosa) a metà mattinata, il pranzo dopo mezzogiorno. I ragazzi portavano acqua o acquato (vinello annacquato) ai parenti intenti a zappare (terreni compatti) o vangare (terre più sciolte) o impegnati nel faticoso scassatu, per approfondire il maggese.
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