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Storia locale di Subiaco e della sua Valle

Ogni ricerca, anche specialistica, deve essere proposta nelle forme adatte a tutti i cittadini. Altrimenti serve solo ad aumentare il distacco tra esperti e intera popolazione. I veri progressi sono quelli che investono tutta la popolazione: alunni delle scuole, adulti, donne, anziani, immigrati.
Sono temi fondamentali: la tradizione latina e medioevale, San Benedetto, la storia sociale del lavoro, la storia dei poveri, la storia dello sviluppo economico, culturale e sociale, biografie.

Dicitore Alessandro Orlandi

 1943 - 1945

 SUBIACO DURANTE L’OCCUPAZIONE TEDESCA

1° pannello

2° pannello

3° pannello

4° pannello

bibliografia

Foto:
"Il pittore Benedetto Tozzi dopo la cerimonia al Ristorante Belvedere tra il
conte A. Scarpellini, Sindaco di Subiaco, ed il marchese Travaglini
Presidente dell'E.P.T. di Roma, con il gruppo di artisti romani, in
primo piano: Vangelli , Parisella e Monachesi"

Nella “scheda” sul Gen. Alberto  Scarpellini alleghiamo una nota scritta da Alessandro Scafetta:

 "Un altro gruppo di resistenti antifascisti era coordinato dal
Generale Alberto Scarpellini, (il quale negli anni del dopoguerra sarà
sindaco di Subiaco), e vi facevano parte: Filippo Cignitti, Attilio
Angelucci, Gino Eusepi, Sisto Lustrissimi, Renato Scifoni, Ugo
Giammei, Paolino Proietti Pannunzi, Romolo Eusepi, Enzo Timperi,
Nazzareno Cignitti.
Questi compirono atti di sabotaggio ai danni delle truppe Germaniche
qui di stanza o di passaggio[ ...] ha svolto efficace opera di soccorso
nei riguardi dei prigionieri Alleati rifugiatisi nelle campagne di
Subiaco .
Il 2 gennaio elementi di questo gruppo sottrassero casse di carne in
scatola da alcuni autocarri tedeschi, carne che poi venne distribuita
di nascosto alla popolazione. Un altro colpo fu quello effettuato nel
magazzino dei materiali vari, situato in Corso Cesare Battisti:
vennero fatti sparire gomme e telai di autovetture e furono svuotate
varie cisterne di nafta fatta disperdere nel terreno.
Nel mese di aprile 44 venne sottratta una notevole quantità di
esplosivo, parte del quale venne poi usata per far saltare il ponte di
Cagnano, lungo la strada Subiaco-Affile, allo scopo di ostacolare la
ritirata dei tedeschi;
azione che portò all'ingorgo di una lunga colonna di autocarri
germanici in ritirata, e che dide poi modo all'aviazione alleata di
condurre a termine un'operazione che ebbe importtante ripercussione in
questo settore del fronte.
Altri magazzini erano situati nel Palazzo della Missione, anche da qui
firono portati via esplosivi e ceentinaia di scarpe."