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DON ALBERTO E IL SANTUARIO DELLA SS. TRINITA' DI VALLEPIETRA

L'Università Popolare di Subiaco organizzerà in Subiaco la "recita"- in forma di oratorio e lauda spirituale - del cosidetto "Pianto delle Zitelle", la celebre sacra rappresentazione della Passione del Redentore, che caratterizza il Santuario della SS. Trinità, alla base della montagna "Tagliata", presso Vallepietra.
Per preparare l'evento, sotto l'egida della Comunità Montana dell'Aniene e con il fondamentale ruolo della Parrocchia di Vallepietra, la nostra Università Popolare ha fatto una ricognizione sui temi relativi a Vallepietra, al Santuario e alle sue trasformazioni in corso, alla Compagnia del "Pianto delle Zitelle"….., tra tradizione e nuova consapevolezza.
Come Università Popolare diamo un primo resoconto di questa "attenzione", necessaria perché l'iniziativa serva davvero ad approfondire, per tutto il popolo, il significato di questa specialissima realtà religiosa, spirituale,civile, artistica e antropologico-culturale .
Innanzitutto Don Alberto, Parroco di Vallepietra, sottolinea giustamente che il fine di tutto è la Fede cristiana nel mistero Trinitario e nella Passione,Morte e Resurrezione del Cristo : siamo nel cuore del Credo cristiano. Tutto il resto serve ad assecondare questa alta finalità.
C'è l'ovvia tendenza a trasformare il Pellegrinaggio a semplice ritualità, per marcare identità, ricordo, sentimento, segni esterni di appartenenza: insomma un grande tema per gli antropologi culturali…. tutto qui! Ecco che Don Alberto alza il vessillo della Fede, ardua e autentica, per i fondamentali dogmi cristiani : la SS. Trinità e la Passione salvifica del Cristo. Quindi al Santuario la celebrazione eucaristica e la preghiera comunitaria e personale devono essere al centro.
Pellegrinaggio, canti, segni, "ex-voto", festa, bancarelle - ed anche il "Pianto delle Zitelle"-, sono di contorno all'essenziale, e non le uniche realtà. A questa condizione, tutto può essere salvato, recuperato, rinnovato, per i prossimi secoli…
Don Alberto sistemerà gli "ex-voto" -numerosissimi e talvolta fantasiosi - in locali ricavati totto il piazzale del Santuario, con catalogazione ed esposizione al pubblico in turni biennali. ( Alla Madonna del Divino Amore gli "ex-voto" sono stati studiati e interpretati come indicatori di religiosità popolare, senza per questo disprezzarli, ma togliendoli dal centro dell'attenzione, dove distrarrebbero i pellegrini).
Le bancarelle vanno razionalizzate, nel tempo, per essere attrazione ma non intralcio ai Pellegrini .
Lo stesso "Pianto delle Zitelle"- il cui testo e musica sono un po' misteriosi ma affascinanti e non vanno"toccati"- dovrebbe tornare ad una maggiore sobrietà di
"spettacolarizzazione", dopo aver toccato vertici di grandi scene, effetti di magistrale regìa, meraviglia di personaggi e interpreti.
Le parole del "Pianto" e la sua tipica musica orientaleggiante devono tornare in evidenza, almeno nelle "recite" di Subiaco….
Da sempre i "Subbiacciani" vanno in Pellegrinaggio, hanno costituito una specifica Confraternita, cantano la tradizionale "Canzonetta in onore della SS. Trinità"- troppo volte ironizzata con "Quelle tréppe…"- detengono un diritto consuetudinario sulla "Morecchia degli Subbiacciani" e sul locale costruito per ospitare ogni anno i nostri Festaroli. A Subiaco gli anziani quasi si sorprendono che altre "Compagnie" , da tutto il Centro-Italia e ora anche da molto più lontano,- si interessino al Santuario della SS. Trinità, come se tutto appartenesse solo a loro… Subbiacciani appassionati! Don Alberto ha proposto piccole modifiche anche a queste sistemazioni secolari, pur salvaguardando al meglio le tradizioni.
Noi, in quanto Università Popolare di Subiaco, contribuiremo a mantenere la tradizione, evidenziandone tutti i valori positivi, che sono tanti.
Ne volete uno? Eccolo ed è essenziale.
Verso la conclusione del "Pianto", Marta canta in modo struggente: "Oggi Cristo perdona a chi si pente:
venire tutti, peccatori amati…".
Quante volte i Pellegrini hanno riflettuto ad alta voce: " Ha detto 'PECCATORI AMATI'…..Cristo ci ama quando ancora siamo peccatori….". E questa è autentica comprensione del mistero della Redenzione, ben al di là di pratiche popolari anche interessanti.