A Subiaco ricordati i martiri risorgimentali Emilio Blenio e Giuditta Tavani Arquati

La festa nazionale del  17 marzo a Subiaco è stata celebrata inaugurando due lapidi a ricordo degli eventi risorgimentali che hanno coinvolto la città.

Nel l’ottobre 1967 infatti, a  distanza di pochi giorni, morivano a Subiaco  il Capitano Garibaldino Emilio Blenio di Milano, ucciso con i due commilitoni Antonio Panara di Cerchio (Aquila) e Lorenzo Grotti di Cremona in uno scontro con gli Zuavi, e a Roma Giuditta Tavani Arquati, che spesso soggiornava a Subiaco, uccisa nello scontro del Lanificio Agliani insieme al marito Francesco di Filettino e al figlio undicenne Antonio.

 

Le lapidi sono state apposte in Piazza Emilio Blenio, la piazza dove avvenne lo scontro a fuoco,  e per questo intitolata al capitano garibaldino, e in Vicolo Arquati, il luogo dove si trovava la casa sublacense di Giuditta, già ricordata nel nome stesso della via.

 

Alla presenza di molte persone, intervenute sfidando anche la pioggia, dei Vigili Urbani con lo stemma comunale, il Sindaco di Subiaco, Pierluigi Angelucci, e il Presidente dell’Università Popolare di Subiaco Benedetto Appodia, hanno animato la cerimonia. Il primo ha ricordato l’importanza di questo giorno di festa per l’Unità Nazionale, l’altro ha ricostruito le figure del Capitano Garibaldino e di Giudittà. Il dottor Appodia ha anche colto l’occasione per ricordare il sublacense Luigi Pistoia, unico volontario della Provincia di Roma a partecipare con Garibaldi alla spedizione dei Mille.

 

E’ stata l’Università Popolare a farsi promotrice per l’apposizione di queste lapidi presso l’amministrazione comunale, che ha aderito all’iniziativa inserendola nel giorno della celebrazione dei 150 dell’unità d’Italia. Il testo delle lapidi è stato elaborato dal Prof Paolo Capitani esperto di storia locale, per riportare all’attenzione della città questi eventi cruenti e dolorosi cha hanno avuto Subiaco come quinta.

 

La cerimonia, nella piccola Piazza Emilio Blenio gremita di persone, è stata aperta con l’inno nazionale ed ha visto come protagonista anche la lettrice Silvia Santagata che ha letto i brani d’autore dello scontro mortale tra Emilio Blenio e il tenente dei zuavi Giulio Descìè, e dell’uccisione violenta di Giuditta, di suo marito e del suo figlioletto. La descrizione di come, senza pietà alcuna, i soldati uccisero con le baionette Giuditta, che sapevano incinta di due mesi, ha suscitato profonda commozione nella piazza, che ascoltava con interesse questi episodi oggi ai più sconosciuti.

 

La storia del risorgimento è passata anche nei nostri territori che, seppur periferici, non sono allora isolati dal resto del mondo. Ricordarlo ci insegna a lottare per i valori comuni anche nelle zone che possono apparire marginali del paese. Anche gli abitanti di Subiaco e della Valle dllAniene hanno partecipato da protagonisti all’Unità d’Italia e lo stesso  oggi possono  e  debbono sentirsi protagonisti e  parte attiva della storia che stiamo vivendo.