“IL PROF. DON PAOLO PECORARO
dai suoi scritti “minori”, ciclostilati
e diffusi in Subiaco” .
( A cura di Giuseppe Cicolini, già allievo
del “Braschi” e socio della FUCI Sublacense)
A un
anno dalla morte del Prof. Don Paolo Pecoraro ci è parso giusto studiare-
mediante l’”analisi del contenuto-”i testi ciclostilati,- di varia natura e
mole-, scritti da Prof. Pecoraro e diffusi in Subiaco, soprattutto in ambito
FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana).Si tratta di scritti
occasionali, “mirati”,non destinati ad una pubblicazione “universale”.Studenti
e frequentanti la “casa-università” di Don Paolo -in Via Solferino,5- ebbero
tutti copia di questi scritti e certamente li conservano in tutto o in parte. Ci
si rammarica – vanamente! - che all’epoca non ci fosse il computer e
soprattutto Internet!Non vorremmo che il ricordo di Don Paolo fosse risolto
tutto in una etichetta sbrigativa. Ecco il perché di questa inattesa
iniziativa. Non vorremmo neppure che, per evitare ogni possibile polemica, ci
fosse una sorta di rimozione della memoria di Don Paolo: sarebbe un errore, un fenomeno di ingenerosità e una
perdita secca!
Non toccheremo gli altri aspetti della vita
di Don Paolo Pecoraro:studente “medio” a
Roma; in Associazioni giovanili e negli Scout cattolici; nella Facoltà di
Magistero dell’Università ; nell’Almo Collegio Capranica; Sacerdote e docente di lettere latine negli Istituti Superiori di
in Roma; nella Resistenza Romana e nel protagonismo politico che ne seguì; a Subiaco,
professore e poi Preside del “Braschi”; Assistente Ecclesiastico del Circolo FUCI di Subiaco e
animatore di iniziative culturali “esterne” e pubbliche; studio, docenza e pubblicistica su Dante e la
Divina Commedia…
Altri, se vorranno,
studieranno questi altri aspetti della complessa personalità , azione e vita di
Don Paolo Pecoraro. Qui analizziamo soltanto i “prodotti” connessi alla sua
attività di docente; cioè gli scritti che hanno diffuso in Subiaco le sue idee
( dominate - “moda statistica”- dalla
teologia,dalla cultura classica, dalle
opere di Dante e da alcuni altri temi).
Secondo
noi Don Paolo Pecoraro era un professore sacerdote classicista latinista e
dantista. Questa sua qualificazione si staglia evidente sul resto, subito dopo
quella di sacerdote e figlio fedele della Chiesa. Era un “Prof.”fino alle
unghie, in aula,nelle adunanze della FUCI, nelle omelie stesse, nei cineforum e
- secondo noi - anche negli scritti, che qui sintetizziamo, e, in qualche modo,
“tipizziamo”, secondo la tecnica dell’”analisi del contenuto”:tema centrale, contenuti
e termini ricorrenti, qualche incipit ed
exit, notando, quando possibile, gusti e mentalità che risultano
“leggibili”. Ma senza giudizi sommari “di personalità”, di cui non siamo capaci
e che non sono necessari. Solo pochi scritti hanno una data precisa: gli altri
si distribuiscono in un vasto arco di anni. Saranno poi tutti? Don Paolo cambiò
i suoi punti di vista nel tempo? Non faremo l’errore di “anacronismo”? Potremmo
sbagliare se tranciassimo giudizi di valore… ma qui presentiamo soprattutto
un’analisi descrittiva. Il valore è insito nell’importanza temi trattati, nella
serietà e fatica impiegate, nella generosità dimostrata, nella mancanza di
secondi fini. Solo fedeltà profonda e talvolta drammatica alla Fede cristiana, alla Chiesa e alla
cultura , come “forma di vita”.La FUCI, in Subiaco e altrove, faceva incontrare
studenti di diverse Facoltà per
approfondire grandi temi “di fondo”.Metodo ottimo, ereditato oggi in grandi
istituzioni accademiche e di ricerca, e
nelle RUI (Residenze Universitarie Internazionali).
Teniamo anche presente che Don Paolo in
Subiaco godette di “status” e “ruolo”
forti, di professore e di Sacerdote del Clero romano, resi ancora più marcati
da una forte personalità, che qui non ebbe “contraltari” efficaci.
Abbiamo diviso i suoi testi (ciclostilati) in
questi gruppi , in base alla omogeneità di contenuto:teologia e storia della
Chiesa; studi danteschi;lirici greci;poeti italiani;filosofia;lingua
e letteratura latina.
Per finire, il solo elenco di temi delle
conferenze “fucine”, con qualche sparsa indicazione di appunti, raccolti come
uditore (ma mai pubblicati ,neppure con il ciclostile). Leggeremo subito una
sintesi, ridotta ai titoli o poco più. Passeremo alla conclusioni. Per poi tornare su qualche tema con le
parole stesse di Don Paolo. I testi completi, per chi vorrà, saranno
disponibili in seguito. Come sarà disponibile on line questo intervento nel sito dell’Università Popolare di
Subiaco www.upsubiaco.it. Qualche copia sarà pure in forma “cartacea”…
Teologia e storia della Chiesa
IL
GIOVEDI SANTO ALLA TELEVISIONE
(Incipit)
“L’Eucaristia fu istituita da Gesù Cristo per restare con noi anche
fisicamente. L’amore della più affettuosa delle mamme prende ala
dall’abbracciare il figlio.-L’amore di Gesù per noi ricalca i modi del migliore amore umano:l’amore della mamma
e del papà per la loro creatura”.
- Dio in una piccola Particola? -Certo. Come un padre gioca col suo
piccolo bambino. Lo faceva pure Napoleone. -“Non è vero che la Pasqua non ha la
poesia del Natale”.
SANTA
AGNESE VERGINE MARTIRE
Commento all’introito della Messa di S.
Agnese. “La fine del mondo classico è l’esempio più esteso (mentre la Torre di
Babele è il princeps analogatum
per l’antichità e per intrinseco significato) della fine di tutti i cicli
culturali dell’uomo solo”. La lunga decadenza dell’Impero Romano “va
dall’ultimo cinquantennio avanti l’era volgare al sesto secolo di questa”. “Gli
empi hanno tentato di abbattere non soltanto il coraggio della martire e il
pudore delle vergine, ma ogni contenuto positivo e la stessa esistenza della
civiltà classica”. Critica gli storicismi di destra e di sinistra circa la
cause della fine della classicità romana.
“Le culture estremo-orientali si
cristallizzarono mummificandosi fino all’arrivo degli europei; così la vecchia
poderosa civiltà egizia si disperde nel periodo ellenistico-medievale
consegnando alla sfinge dei geroglifici il ricordo morto delle sue cognizioni e
delle sue arti; similmente la civiltà babilonese ed assira; quella cretese-
micenea finisce con l’invasione dorica in uno sfacelo, di cui è epicedio l’epos di Omero; sepolto con le fortezze di Tiro è il segreto delle
esplorazioni fenicie; enigma indecifrato è la lingua degli Etruschi; e non
parliamo di Hittiti, Celti, Maya, Inca, Atzechi,
Mauritani….non parliamo dei misteriosissimi autori delle sculture e delle
iscrizioni dell’Isola di Pasqua; né dei mitici signori di Atlantide: milioni di
uomini che lavorarono soffrirono per
migliaia di anni, che costruirono mirabili civiltà e orgogliose culture; sui
quali tutti lo storico non può che
ripetere il canto e il pianto della leopardiana Ginestra”. ”Di tutte le
civiltà…la più ricca e riassuntiva è la civiltà classica grecoromana…
perché contiene una grandezza incommensurabile di essa, cioè la presenza
soprannaturale della Chiesa”…. (Exit)
“ Quell’umanesimo ateo, che a metà del secolo XV era appena intuibile, è oggi
la bandiera dell’anticristo, vociferante di scienza umana e di umane volizioni.
Contro i suoi precursori, nel 1527 i figli di Santa Agnese attestarono come la
via della vita passa per la strettoia della morte. Lo potranno validamente
ripetere ancora”.
DE
MEDIATIONE INTER DEUM ET HOMINEM
Mediatio
processiva ( per Filium); mediatio
vincolativa (Spiritus Sancti)
e analogamente : in Christo------ et in sacerdotibus Dei; in Maria---- et in populo
Dei; in lege; in civitate;
in matre generanti; in matre
educanti.
Mediatio processava.
Christus mediator Dei ho minibus ( sacerdos, conferens Deum ha minibus). Maria mediatrix
hominum Deo ( mter disponens nomine Deo) N.B.Aufert
ut homo obicem naturae – quae ergo substantialiter est incorrupta.
a) Erga
Christum caput : cui conferthumanitatem
phisice e moraliter
b) Erga
Christum membra ( vivens prosequitur matris numus)
Per praesentiam;
per operationem directe/ indirecte
Ut causa exemplaris
populi Dei.
SAN
GIUSEPPE
“La condizione di modestia sembra essere la caratteristica più saliente e significativa del padre legale
di Gesù”.”…. capacità di adattarsi semplicemente e attivamente alle più
impensate situazioni, nella generosità umile e illimitata onde la vita è fatta
servizio”.
L’8 dicembre1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe
patrono della Chiesa universale. Il15 agosto 1899 Leone XIII pubblicò
l’enciclica sul Patrocinio di S. Giuseppe.
Il secolo XX è stato caratterizzato da una
esaltazione dell’uomo, che molto spesso si è deviata in una stolta idolatria
dell’uomo e in una denegazione di ogni valore trascendente. Così le filosofie hanno
voluto eliminare ogni traccia di assoluto, così le politiche hanno
rifiutato qualsiasi subordinazione a
fini extraterreni; così infine si è venuto proponendo un ideale di pace
internazionale che non è la pace di Dio, ma si oppone ad essa in quanto pretende
ad una autosufficienza umana in quanto subordina alla “felicità” terrestre la
testimonianza della Ecclesia militans a Dio; e la subordina fino al punto di
perseguitare la Chiesa come suscitatrice di conflitti ideologici e
perturbatrice della quiete”. E’ meschino pensare che Giuseppe potrebbe aver
avuto “atroci sospetti” a proposito della maternità verginale di Maria. “Egli è
il primo testimonio della santità di Maria, il primo difensore della tutta santa,
non è possibile che abbia avuto sospetti
blasfemi”. “Dunque Giuseppe, essendo giusto… era convinto della
innocenza di Maria”.
“Ma allora perché la volle rimandare? L’unica
spiegazione possibile è che dovette intravedere qualche cosa di superiore, di
inesplicabile, dinanzi alla quale non poteva fare altro che quel che il profano
deve fare dinanzi al sacro: tirarsi rispettosamente indietro”.
ALCUNE
CONSIDERAZIONI SU LA VOCAZIONE RELIGIOSA
“La vocazione religiosa , oltre ad essere - quando sia accettata e vissuta- è grazia gratum faciens, è
anche una grazia gratis data: cioè la
persona religiosa è anche , qualunque sia la sua particolare mansione, un
AMMONIMENTO DI DIO posto da Dio di fronte a coloro che non sono capaci di
orientarsi immediatamente verso di Lui:è una spada infissa nelle dure rocce di
questa terra affinché nessuno ne ignori il taglio e il fulgore.” “La persona
religiosa si qualifichi pubblicamente come tale ”.Questo ammonimento di Dio
deve risultare “nella presentazione fisica, nel vestito, nel discorso, nella
attività professionale, nella convivenza civile, nell’oggetto degli studi, nel
sapore dei giudizi , nelle sym-pathìe, nelle anti-pathìe, nella prudente diffidenza, ecc. ecc.” .
Contro tutti coloro che vogliono distogliere
una persona dalla vocazione religiosa (i pretendenti, i lusingatori, i
genitori, i fratelli, i dirigenti politici o professionali, e perfino i preti, se si lasciano influenzare…) :ACHTUNG/BANDITI
NOTA
SU LE DIFFICOLTA’ E LE DISTRAZIONI NELLA PREGHIERA
( per una più ampia trattazione, cfr.Boylan, Difficoltà nell’orazione mentale, Edizioni
Ares, Roma, 1955,L.500)
“Poiché la preghiera è lo strumento
principale ed universale per vincere il peccato e per realizzare la Carità, è
evidente che contro la preghiera, per deformarla e impedirla,si dibattono le
forze oscure con tutto il potere di cui possono ancora far uso. Chi decide di
essere un uomo di orazione, per ciò stesso dichiara guerra a gli angeli decaduti; e soltanto una
fermissima decisione di perseverare ad ogni costo, congiunta con una
incrollabile fiducia in Dio, ci può permettere di resistere e di vincere in
questo combattimento”. “Lo scopo dell’esistenza è conoscere Dio (= pregare),
amare Dio (= pregare),servire Dio (=pregare), andare in Paradiso (=pregare in
eterno). La preghiera è dunque lo scopo in vista del quale Dio dà a ciascuno la
sua particolare vocazione”.
SCHEMA
DI UN CORSO SUL MIRACOLO SEGNO DEL SOPRANNATURALE (TENUTO CON IL PROF. DON
GAETANO SIBILIA)
1. Nozioni
preliminari di “naturale” e “soprannaturale”, di “necessario” e di
“certezza”.2. Definizione del miracolo;3.Divisione del miracolo; 4.Possibilità
del miracolo; 5. Discernibilità del miracolo;
6.Valore probativo del miracolo, in ordine alla Rivelazione.
ANTOLOGIA
PROTO-CRISTIANA
Brevi testi da: Tertulliano, Cipriano, Arnobio, Lattanzio, Giulio Firmico
Materno. Ilario di Poitiers, Ambrogio, Girolamo, Agostino, Boezio, Cassiodoro, Gregorio Magno, A. Maurizio, Commodiano, Ilario, Mario Vittorino, Prudenzio, Ausonio,
Venanzio Fortunato.
NOTA
SU LA INHABITATIO DEI E SU LE RAGIONI DEL DOLORE UMANO
(Incipit)
“Questo scritto è nato da una discussione su le ragioni teologiche del dolore
umano, e vuol dimostrare come esso dolore costituisce la condizione
insostituibile affinché l’uomo divenga consorte della divina natura mediante la
in-abitazione dello Spirito Santo in lui:condizione necessaria perché metafisicamente
inseparabile dalla essenza stessa dei termini della questione”.
Schema: al posto del verbum mentis e della spiratio voluntatis
l’uomo deve giungere ad ospitare Dio stesso;”al verbum mentis deve sostituirsi il Logo,
e perciò il verbum mentis va eliminato”; “alla spiratio voluntatis deve sostituirsi il Pneuma, e perciò la spiratio voluntatis va eliminata: il che già offre una
spiegazione del dolore come rifiuto del volere proprio, in quanto tale”;”La spiratio voluntatis sarebbe ineliminabile se l’uomo non
avesse la percezione del contingente e il bisogno dell’Assoluto:che sono
precisamente i componenti del suo dolore”. (Exit)”Atqui Adamo, senza il peccato, avrebbe avuto la visione
beatifica, cioè avrebbe conosciuto Dio sicut Deus seipsum conoscit. Ergo non avrebbe potuto rinunciare alla
sua umana volizione, alla propria spiratio voluntatis.Ergo non avrebbe potuto far luogo alla inhabitatio relationis del
Santo Pneuma. O felix culpa!”.
1858-1958-“OGGI
A NOI E’ DATA LA STELLA MATTUTINA
(Incipit)
”Maria è l’esponente primo, la più alta e perfetta sintesi della Chiesa sposa
di Dio e madre del Corpo Mistico, di cui Ella ha generato il Capo”.
Segue la presentazione delle apparizioni
mariane di Lourdes.E delle polemiche scientiste e
anticristiane.
(Exit) “A
chi non vuole essere schiavo del mondo e del satana, possono ripetere ogni
giorno quel che dice il Conte Rolando nell’epopea di una famosa battaglia,
combattuta precisamente su quei
Pirenei, quando l’Europa era meno insaponata , meno rotocalchizzata, meno
ipocrita, e più forte di uomini vivi:un verso che ha il suono del ferro e la
gravità di un testamento:Pain unt torte t chrestiens unt dreit.”
Temi trattati dal Don Paolo Pecoraro negli
incontri “sabatini” nella FUCI sublacense:Penitenza;
Sacerdozio di Cristo;Scandalo di coloro che accusano il Cristianesimo di usi
magici; “Magnum Sacramentum-
unione Dio-uomo.Cristo= frutto teandrico a cui è
protesa la storia universale degli angeli e degli uomini”;Sacramenti
consacranti e sacramenti medicinali;Efficacia dei Sacramenti;
Anche il matrimonio naturale è sacro. Il
matrimonio cristiano è “sacramentum plenum”;”Il diritto positivo non può
colpire tutte le mancanze ( come la morale)…altrimenti i giudici dovrebbero punire
se stessi”;Ritmo settenario nei Sacramenti.(Cabala, Torà, Talmud); “Il canone
giovanneo”; Diluvio;Battesimo;Cresima; Sacramenti e misteri;
Transustanziazione.
STORIA
Cronologia dei Re di Sicilia.Sommi Pontefici
dal 1200 al 1334. CRONOLOGIA STORICA AL
TEMPO DI DANTE
Sommario cronologico del
secolo XX. Fine dell’Ottocento- Fisica moderna
nascente-Promozione degli extraeuropei- Rivalità equilibrismi cupidigie-
Problemi sociali (“Rerum novarum”, rivoluzioni in vari Paesi europei). Prima guerra mondiale: successione
degli interventi; i vari fronti.
IL VENTENNIO DI PIO DODICESIMO
(Incipit)
“Sommario”. In questa nota si cerca di intendere la portata storica del periodo
1939-1958. Premesso che la cosiddetta cultura dell’evo moderno tende a separare
l’umano dal divino attribuendo all’umano la piena autosufficienza, si afferma
che il secolo XX ha portato tale tendenza
fino a proporre i sostitutivi moderni terrestri delle virtù teologali”.”Il
Pontificato di Pio XII ha dimostrato come il soprannaturale, portato a gli
uomini dalla Chiesa, possa vivificare l’umano salvandolo in ogni suo positivo
contenuto, ed ha in tal modo riproposto la antitesi della religione teandrica
contro l’umanismo autosifficientista”. “Vengono a
chiarirsi la polemica anticattolica dei
pacifisti, gli appellativi “defensor civitatis” e “pastor angelicus”, lo
sviluppo della teologia e del culto alla B.V.M., la ricostituzione di Israele.”
“La tesi è questa: il ventennio di Pio XII ha attestato storicamente che la
presenza della Chiesa - cioè del
soprannaturale –è condizione necessaria di una reale e durevole prosperità
naturale umana; che il tentativo dell’evo moderno, di risolvere i problemi
umani prescindendo da quella presenza, è fallito; che tale presenza,
generosamente offerta al mondo, è da esso ingenerosamente rifiutata; che tale
presenza si rivela come invitto Amore, intento
a portare al divino consorzio la creatura ricettiva di lui, salvando ed
esaltando ogni positiva entità di questa. Occorre avvertire che quest’ultimo
punto, certamente inafferrabile da diretta esperienza terrena, ha trovato
evidenza storica nello sviluppo dogmatico e culturale di questi anni; e che i
punti precedenti appaiono attestati dalla storia di questi anni con la
imponenza dei fatti, che non è tuttavia la apoditticità metafisica e
sillogistica”.” C’è stato un periodo, circa tra il 1945 al 1955,nel quale ogni
uomo fornito di normale discernimento e di normali informazioni deve essersi
necessariamente accorto che in tutto il mondo e in tutto il secolo avevano avuto
torto tutti, assolutamente tutti,salvo la Chiesa e il Papato”.
“Così il duro linguaggio della storia ha
smentito la presunzione antiteologica del secolo ventesimo.La
fede antiteologica è stata demolita dai suoi tessi depositari ed interpreti: da
Stalin….da Krusciov…da Hitler… e più ancora dei piccoli innumerevoli epigoni di
costoro”.”L’intervento nelle cose della
guerra durante la quale la Chiesa Cattolica
essa solo fu presidio efficiente e costante dei valori umani”. “ E’
impossibile in queste poche note riassumere
l’estesissimo magistero di Pio
XII ai dotti del sapere umano”.”Nell’evo moderno l’impero delle scienze è stato tenuto dalla fisica newtoniana e
cartesiana…..e con la enunciazione di leggi basate su i dati sperimentali…”. “La forma generale
del determinismo meccanicistico: dal quale sono nati la pianificazione e il
taylorismo,la statistica e la burocrazia…..siamo giunti a triturare con i
numeri l’estetica musicale …l’animo umano…i destini nazionali”.”Nel ventennio
di Pacelli, molto è stata desiderata la pace; e anche qui Pio XII ha mostrato e percorso la via della pace..”.
“Ci sono
infatti due paci. Una è quella
del mondo: non pax sed
pix: la pace della palude…L’altra pace, quella
vera è la pace di Cristo”.”Se tutte queste considerazioni sono giuste (interventi in tutti i campi del sapere e del lavoro, discorsi a gli
sposi,interventi a favore degli Ebrei…), ne appaiono singolarmente
illuminanti gli appellativi di “defensor civitatis” e “pastor angelicum”.
CHIESA
E POLITICA
“A chi si scandalizza per la “politica dei
preti” conviene rispondere in modo diverso caso per caso”.”Conviene tenere
presenti i quattro punti che seguono:
1) “gli
insegnamenti sociali della Chiesa…sono ignorati dai nemici della Religione e
dagli interessati pseudo amici di essa”;
2) “
per quel che riguarda “l’esempio”,…la Chiesa conferisce la massima evidenza non
ai sagrestani né ai monsignori, ma ai Santi”;
3) “non
è compito diretto della Chiesa la soluzione dei problemi terreni…ma …impedire
che gli errori ideologici o pratici ostacolino all’uomo il raggiungimento dei
suo unico fine”;
4) “l’attuale
orientamento politico dei cattolici ha delle profonde ragioni.”
“Lo stato è sempre un idolo terribile, un
potere supremo, assoluto, in quanto non riconosce di fatto nessuna autorità o
potere o legge superiore a sé”.”Tuttavia, e lo si noti attentamente, la Chiesa
no odia lo stato, di cui anzi postula l’esistenza, bensì vuole almeno (come
programma minimo) restringerlo nei suoi limiti, perché siano salvi i destini
soprannaturali dell’uomo” .” Non è colpa della Chiesa, se nella stessa trincea
si trovano talora anche i nemici del povero”. “ In questo fatale errore della
statolatria o… peggio della partitolatria cadono
oggi coloro negano alla Chiesa l’assoluta indipendenza e sovranità”.” Fin qui
il programma minimo.Il programma massimo… la via
della vita, e il rifiuto di essa:pazzia e morte” . Il fatto che i poteri del
mondo preferiscano la morte… non dovrebbe meravigliare nessuno. Ogni organismo
statale è andato e va verso la decadenza e la morte…da Nerone a Hitler”.”Date a
Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio deve essere interpretato
con attenzione.La interpretazione più banale e
volgare – e perciò più comune – è che si dia una divisione tra le cose: alcune
appartengono a Cesare, per es. la pubblica strada; altre a Dio, per es. la
sagrestia. Sembra incredibile che qualcuno possa pensare esservi qualcosa non
appartenente a Dio!..Allo stato i giorni feriali e alla Chiesa la domenica; a
Cesare la recluta in caserma, a Dio quando lo stesso uomo fa il militante di
A.C.; e così via”. A Dio appartiene tutto! La Chiesa giudica e assolve o
condanna l’operato non del militante di A.C., ma anche quello della recluta,
del funzionario, del professionista, ecc.”:“Questi sono propositi divorzistici”.”Il
denarius
con la effigie e la dicitura ‘Tiberio figlio del divo Augusto aveva un
tono idolatrico..”Perciò la risposta di Gesù potrebbe anche significare, fra
l’altro: ai poteri terreni – cioè alla distruzione del tempo e alla nemesi
della storia - , l’idolo bugiardo –che Iddio non può assumere nella sua
ipostasi con l’umano. Avviso per i laicisti e tutti coloro che si fidano di
questi. Non per nulla “Caesar” ha la
stessa radice dei verbi che significano uccidere ed essere ucciso”.
COME
SI RISPONDE A CHI SI SCANDALIZZA A CAUSA DELLA POLITICA DEI PRETI
(Sintesi della trattazione precedente)
EFFEMERIDI
DEL SOLE E DELLA LUNAPER I GIORNI DELLA VISIONE DI DANTE
Da domenica 3 aprile Domenica delle Palme
1300-Settimana Santa – a domenica 10 – Pasqua di Resurrezione.
ORARIO
DELLA VISIBILITA’ DELLE SETTE STELLE DEL GRAN CARRO DALL’ISOLA DEL PURGATORIO
NEI GIORNI 6 E 7 APRILE DEL 1300.
CRONOLOGIA
SACRA PROPOSTA :
dal BORGONGINI DUCA
dal
RICCIOTTI
CORRENTE
NEL MEDIOEVO
SOSTENUTA
DA RUGGERO BACONE
CRONOLOGIA
SPIRITUALE DI DANTE( dalla nascita di Cacciaguida al
10 aprile 1300)
SCHEMA
SU LA POESIA LIRICA GRECA
( “ Si tenga presente la divisione, razziale
e linguistica, degli antichi Greci in Joni, Dori,Eoli….”.
“ Si tenga anche presente che le grandi ripartizioni della storia greca sono le
seguenti:1) periodo preellenico ovvero meceneo-cretese,
fino all’invasione dorica;2) periodo ellenico, fino alle conquiste di
Alessandro, circa 333 av.C.; 3) periodo alessandrino
o ellenistico, fino al medioevo”).
ELEGIA
Terpandro…, Callino, Tirteo, Mimnermo;Teognide.
GIAMBO
Archiloco…,Simonide
MELICA
Alceo…,Saffo, Anacreonte,
Alcmane,Simonide, Pindaro,Bacchilide.
“Nel periodo alessandrino la lirica ricalca
le orme precedenti, salvo che per la bucolica, la quale costituisce una novità”
L’EPIGRAMMA
Meleagro di Gadara
L’ELEGIA
“Fu coltivata da Filete,Ermenesiace,
Fanocle,Partenio. Il più illustre elegiaco fu
Callimaco, di Cirene, 250av.C. detto da Quintiliano elegiae princeps; fa anche grande
erudito: direttore per vent’anni della biblioteca di Alessandria.
LA POESIA BUCOLICA
“Nacque in Sicilia, e primo creatore di essa
fu Teocrito, siracusano, 260 av.C.
.
Scrisse
gli Idilli ( diminutivo di “idea”), cioè, in greco, immagine.
Altri poeti bucolici furono Bione e Mosco.
MOVIMENTI
SPIRITUALI(dall’alessandrinismo… all’ermetismo) GENERI POETICI(dal
genere epico-storico… all’epigramma)
I
GENERI IN PROSA( dal romanzo… alla lettera)
GENERE
DRAMMATICO(dalla tragedia… al melodramma).
METRICA
ITALIANA
“Ritmica = scienza che studia le leggi
secondo le quali di compongono i versi. Metrica= scienza che studia le leggi
secondo le quali si raggruppano i versi.
Versi italiani =QUATERNARI, QUINARI,SENARI,
SETTENARI, OTTONARIO, NOVENARI, DECASILLABI, ENDECASILLABI.
ELISIONE, IATO, DIERESI,SINERESI, DITTONGHI.
RIMA( concordanza tra due versi dall’ultima
vocale in giu’); ASSONANZA (combaciano solo le
vocali). RIMA ALTERNATA (ABAB); RIMA INCROCIATA (ABBA);RIMA BACIATA (AA); RIMA
INCATENATA (ABA BCB CDC DED…);RIME RIPETUTE (ABC ABC…); RIME INVERTITE (ABC CBA…).
STROFA
OTTAVA,SESTINA,QUARTINA,TERZINA,
DISTICO.
OTTAVA=ABABABCC;SESTINA=ABABCC; QUARTINA=
ABAB ABBA;TERZINA=ABA BCB CDC DED
EFE…..; DISTICO =AA
METRO
(Sistema di strofe onde è composta una
poesia).
Metro semplice e metro composto.Componimenti
polimetri=composti di versi e strofe di varia natura. Endecasillabi sciolti
(senza strofe e rime).
SONETTO…
CANZONE…
SESTINA PROVENZALE…
CANZONETTA…
BALLATA…
MADRIGALE…
STRAMBOTTO…
STORNELLO
Metri classici.
Piedi:pirrichio,giambo,trocheo,dattilo,anapesto, anfibraco, spondèo,anfimacro.Metri:
esametro, pentametro,distico elegiaco,strofa archilochea, strofa pitirambica, strofa saffica, strofa alcaica, strofa
asclepiadea, strofa alcmania, strofa giambica, strofa pindarica ,strofa
anacreontica.
Verso libero:Ideatore ( Gustave Khan)
Parole in libertà ( Filippo Tommaso
Marinetti)
Ermetismo o arcaismo (Giuseppe Ungaretti)
Licenze poetiche: Tmesi, protesi,epentesi, paràgoge, aferesi, sincope,apocope, antitesi fonetica,
metatesi.
NOTA
SU GIOVANNI PASCOLI
Date della sua vita.
Opere:Myricae,Primi
poemetti,Minerva oscura (sudi danteschi), discorso Era nuova, antologia
italiana Sul limitare,Sotto il velame ( studi danteschi), Avvento- discorso,
Fior da fiore- antologia, La mirabile visione ( studi danteschi), Canti di
Castelvecchio, Fanum Apollonis,
Odi ed inni,Il maestro e il poeta della terza Italia, Pensieri e discorsi, Le
Canzoni di re Enzo,Nuovi poemetti, La grande proletaria si è mossa,Thallusa, Ecloga XI, Pomponia
Grecina, Fanum Vacunae, Hymnus in Romam, Hymnus in Taurinos.
Il periodo della formazione di G.P.:…….”il
sussistente positivismo, sia pure logoro e snervato;i miti del “superuono” di Nietzsche e di “vita inimitabile” del D’Annunzio…..esistenzialismo,….neoidealismo…..neoscolastica…..filologismo
alla tedesca….il dilatarsi del movimento socialista….l’ingresso dei cattolici
nella vita politica italiana….crisi del
liberalismo italiano di destra…. correnti nazionalistiche italiane di
tipo estremista….presenza ed eredità del Carducci…moda scapigliata e
realistica….il decadentismo (termine di significato discusso e discutibile, è
stato applicato a una tendenza spirituale-psico-culturale,
nella quale secondo alcuni (Flora, Momigliano) si conclude l’estrema
involuzione del Romanticismo, secondo altri (Binni)
si configura un particolare tipo di cultura in sé storicamente valida, una
civiltà dotata di problemi e di ricerche valide per l’uomo, avviamento di
coscienze oltre che di gusto letterario”.
“La famosa teoria del Fanciullino .….Sostiene il poeta che vive
nell’uomo un Fanciullino il quale ha una sua vita che è in qualche modo la
forza profonda e radicale della personalità esplicita ed esternamente visibile
di ognuno…Egli ha raccolto con il Fanciullino, quel che già in epoche
antichissime fu pensato: il doppio strale
degli Egizi,il demone di Socrate, il
genio dell’Imperatore, il fanciullino di Cebes tebano…il
novenne di Cacciaguida dantesco, gli spiriti delle
Vita Nova, e in epoca recente, Le jeune homme vetu
di noir, di Alfred de Musset… e il genio del Cinque
Maggio manzoniano….
La poetica del Fanciullino -a) risponde alle
istanze più vive del poeta stesso,che trova… la risoluzione sul piano estetico
della antinomia fra l’imponente urgenza del contingente e la profonda
aspirazione ad un Assoluto, tra l’assenza o almeno la debolezza di un credo
teologico e le ricchezze di religiosità e misticismo; b) esprime taluni
avviamenti estetici e letterari del tempo…..c) riflette alcuni motivi de la
problematica filosofica e culturale contemporanea….d) infine –si permetta al
compilatore di questi appunti una opinione personale –presenta un segno della
vocazione apocalittica del secolo ventesimo, in quanto avvia a quella Verità
che, da David a Dante è stata costantemente presentata e insieme nascosta sotto
il velame della poesia , e che riguarda sostanzialmente il mistero del regno
dei Cieli; quel mistero la cui presenza temuta e desiderata, consaputa e
ignorata – è sì largo elemento della poesia pascoliana.
La critica pascoliana. Per chiarezza
espositiva possiamo dividere cronologicamente la critica pascoliana in cinque
periodi:I) LA CRITICA CONTEMPORANEA … II)..DALLA SCOMPARSA DEL POETA ALLA PRIMA
GUERRA MONDIALE….III) IL PRIMO FOPOGUERRA… IV) IL PERIODO DEL GOVERNO FASCISTA…
V) DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE.
AVVERTENZA QUESTI APPUNTI SONO
STATI REDATTI IN GRAN FRETTA, E DATTILOSCRITTI CON VARI E VARIOPINTI SPROPOSITI
CHE IL LETTORE ATTENTO SAPRA’ VEDERE. SI CONFIDA PERTANTO NEL DISCERNIMENTO, ED
ALTRESI’ NELLA BENEVOLA COMPRENSIONE DEL LETTORE STESSO (sic!).
FILOSOFIA
-Testo della relazione – non commentata in
forma scritta – “del rev. Angelo Macchi” su “l’uomo e la società nel
pensiero cristiano e nelle ideologia individualistico-liberale e collettivistico-marxista”.
-RIASSUNTO IN FORMA CATACHETICA E DEL TUTTO
IRRESPONSABILE DI QUANTO E’ STATO POSSIBILE CAPIRE NELL’ARTICOLO “DOPO LO
STORICISMO” DEL PROF. FRANCO LOMBARDI IN “FILOSOFIA DELLA STORIA DELLA
FILOSOFIA” (ARCHIVIO DI FILOSOFIA 1954) (sic!)
-
A quali condizioni è possibile una storia
della filosofia?.....
-
Quale dottrina non rende ragione della
molteplicità dei pensieri?....
-
In che modo Hegel
rende ragione della verità della molteplicità dei pensatori?...
-
Quali critiche si possono muovere a tale
dottrina di Hegel?...
-
Quale è la critica più radicale di tale
dottrina di Hegel?....
-
E all’attualismo di Gentile, quale critica si
può muovere, circa questo argomento?...
-
E alla dottrina di Croce circa questo
argomento quale critica si può muovere?....
-
Perché la dottrina del “concetto puro a
priori” si oppone alla esigenza pedagogica e politica del “dialogo”?...
-
-Come si giustifica dunque la molteplicità
dei pensieri e la conseguente comunicazione di essi attraverso il discorso?...
-
-Quale dottrina presenta falsamente
l’assolutezza della verità?...
-
Qual è l’origine psicologica della dottrina
del “concetto oggettivo”?...
-
Quali critiche si possono muovere a tale
dottrina?...
-
In che modo Kant, Gentile, Croce si sono
avanzati nel criticare tali dottrine?...
-
Quale è dunque il concetto valido di
assolutezza della verità?...
-
In che modo il “concetto oggettivo”
comporterebbe l’impossibilità di pensare?...
-
Eliminate le posizioni erronee (“concetto
puro a priori” e “concetto obbiettivo”) a quale condizione (positiva) si può concepire
la storicità del pensiero dell’uomo?...
-
Quale è propriamente la funzione della
filosofia in questa conoscenza della realtà?...
-
In che senso l’affermazione di una realtà non
va confusa con la dottrina gnoseologica oggettivistica? Tenendo fermo che dire “verità” è lo stesso
che dire che qualche cosa è vera.
-
In che modo infine l’uomo pensa?...
-
Si può parlare di dipendenza del pensiero
dalle condizioni materiali e sociali?...
-
Come definire dunque il pensiero
dell’uomo?...
-
Tutto ciò è da intendere come storicismo?...
-
IPSE DIXIT, NON EGO ( sic!)
Schema critico relativo a il “Concetto della
libertà” ( di Franco Lombardi)….
(Il prof. Paolo Pecoraro, che ha compilato
questi appunti in poche ore, prega di scusare le inevitabili sviste e lacuna,
anche perché non ha inteso offrire altro che alcuni suggerimenti o indicazioni
; questi appunti poi, nati da goliardiche discussioni, non potevano evitare una
certa loro goliardica e forse non accademica vivacità” (sic!).
“Appunti
di metafisica”- Testo originale di del Prof. Pecoraro. Sottotitoli: Ens,potentia, actus,perfectio,forma,materia,
sinolo, essentia,existentia, substantia,accidens,
individuum,principim individuationis,
natura, suppositum, persona, motus,
tempo, lo spazio immaginario, relatio, le quattro
cause, schema metafisico di Paolo, uomo determinato, analogia, ens est unum…pulchrum…verum…bonum…, il principio di
determinatezza,il principio dell’atto puro…dell’unità essenziale…di gratuità…di
causalità efficiente…di ragione sufficiente…di finalità… la materia prima… la
ricettività del contingente…il principio dialettico-apodittico.
LATINO
CASI
: valore, ipotesi filologiche…( in forma tabellare).Giova qui ricordare il
grande appoggio fornito da Don Paolo alla impresa “impossibile” di scrivere,
stampare e diffondere la “Sintassi
latina positiva filosofica” autore: Don Gaetano Sibilia!Oggi
sarebbe tutto più facile e non costoso “autopubblicare”
con lulu.com.
“Appunti
di latino”- Testo originale del Prof. Pecoraro. Sottotitoli:Il divenire…Le
quattro cause…La sostenza…Perché la grammatica e
perché il latino…I fondamenti dell’analisi logica…Le suddivisioni dei verbi…Il
vocativo…Il nominativo…Il genitivo…Verba memoriae… Il
dativo…L’accusativo…L’ablativo…Il locativo…Lo strumentale…Particolarità
sintattiche…I tempi dell’indicativo…I tempi delle subordinate…Le macchine del
tempo…I modi delle proposizioni indipendenti…Il congiuntivo…Il modo infinito…Il
gerundio, il gerundivo, il supino…Il participio… Le coniugazioni
perifrastiche…Le proposizioni dipendenti…
(Questi
appunti dovrebbero servire per comprendere meglio…. non sostituiscono la
grammatica, anzi la presuppongono …Infine
si ricordi che queste note sono state redatte in gran fretta e per di più non
costituiscono che un tentativo iniziale:non si cerchi in esse quella
completezza e quella precisione che sono ben lungi dal presentare. D.P.”
(sic!).
Giovenale
Con Giovenale, soprattutto sulle “Satire”,
Don Paolo ingaggiò una sorta di corpo a corpo, con commenti e note filologiche
complesse. Non, come egli scherzava: “Achille , figlio di Peleo; Peleo, padre
di Achille!”… .”Facit indignatio versus”
(già allora gli indignati!)
Conclusione
Siamo
di fronte a un vasto panorama di interessi di studio. Per Dante e la Commedia certamente
Don Paolo coltivò tutta la vita la ricerca originale, lo studio e
l’insegnamento. E la produzione di scritti (editi e inediti). In questo campo
Don Paolo è un vero studioso specialista. (Far conoscere all’esterno questi
appunti e scritti occasionali legati a
Subiaco può addirittura disturbare in qualche modo la figura del Don
Paolo DANTISTA?No. Sono un prodotto conseguente dell’insegnamento costante e
impegnato!).
Quando
si parla di un Professore- docente in servizio effettivo in una scuola- non
vale pretendere da lui la ricerca accademica originale (anche se in Don
Pecoraro la vera ricerca c’è, soprattutto su temi danteschi, come abbiamo
accennato). Questo non è il proprium di un docente “di ogni ordine e grado”. Il quale
deve essere un testimone,modello umano e”comunicatore-accompagnatore” degli
allievi verso la fruizione di beni di cultura della migliore tradizione.E questo è stato, in grado elevato, il Prof. Pecoraro.E la sua attività esterna alla scuola? Non è
dovuta. Ci si può limitare ad una autentica docenza “di aula” e di Istituto. Però
Don Paolo intuì, già giovanissimo ,in Roma, che non è male far conoscere
all’esterno qualche studio e ricerca .E lo fece presso l’allora Università Popolare Romana, una
gloriosa istituzione( ora profondamente trasformata e dilatata dall’UPTER),
soprattutto come studioso e ricercatore di tutto rilievo di Dante e della
Commedia. E anche nell’ASCI (e poi AGESCI) e nella FUCI diede il meglio di sé
come cultore di una pedagogia dell’amicizia, della crescita comunitaria e del
contatto vero con la natura e per il servizio agli altri. Qui si apre il capitolo “politico” della
partecipazione alla Resistenza Romana e alla Sinistra Cristiana, che non è
nostro tema.
Resta
il rammarico di non averlo visto di più come conferenziere nelle Lecturae Dantis nella
Casa di Dante, a Roma e a Firenze, e autore di libri di commenti alla
Divina Commedia. Aveva un contratto di pubblicazione con l’editore Le Monnier , mai concretizzato. (Si potrebbe farlo ora, con
opere postume, da parte dei curatori di questa parte della sua operosità di
dantista, anche a spese zero).
Per
la sua opera il Prof. Pecoraro avrebbe potuto aspirare ad una cattedra
universitaria? Sì, per gli studi danteschi. Fino ai primi del ‘900 si poteva
transitare dall’insegnamento nei Licei all’Università,” per chiara fama”, dovuta
a qualche buona e fortunata pubblicazione. Poi quella strada si è chiusa. Per
aprirla per sé il Prof. Pecoraro avrebbe dovuto essere presente nelle grandi
Riviste,frequentare i circoli accademici romani, avere agganci tra gli editori
specializzati... Egli non ci provò neppure. E dire che aveva il suo cugino
Prof. Silvio Pasquazi eccellente professore di
Letteratura Italiana all’Università di Roma ( non si chiamava ancora La
Sapienza)e direttore della Rassegna ministeriale “Cultura e scuola”.
Poi,
i professori universitari hanno preso quasi a sfidare i docenti di ogni altro
grado di scuola affermando che mai questi ultimi potrebbero eguagliarli, presi come sono
nell’ingranaggio delle lezioni, correzioni dei “compiti” , scrutini, esami, scelta
dei libri di testo, ricevimento dei genitori,gruppi di lavoro e progetti
didattici vari… Che anzi i docenti delle scuole non universitarie stiano
attenti a non dare ai loro alunni “pane raffermo e fiori secchi”, cioè un
sapere di “vecchio” e una cultura fuori corso. I migliori professori si sono
però da sempre impegnati nell’autoaggiornamento,fuoriuscendo dai mille
condizionamenti e dalla mancanza di strumenti scientifici adeguati. E così è stato anche per il Prof. Don Paolo Pecoraro, nel suo
“splendido(?) isolamento” di Subiaco.
Egli
fu un innovatore della didattica della lingua latina, sulla scia dei latinisti
del tempo (Paratore,Marmorale,Scivoletto,Pepe,Lopez…).Inventò
strategie ed espedienti didattici, passando talvolta anche i confini
dell’originalità , fino al paradosso. Si potrebbero fare vari esempi, tra cui
alcuni gustosi…(“endecasillabo”, “neutro plurale in “a”,”metrica latina”…).Fu
di intelligenza comunicativa
lampeggiante e, se si potesse dire, “fiammeggiante”! Se ti agganciava,non
potevi certo distrarti o non aspettare la prossima lezione...In controluce,
vedeva a Subiaco, nei suoi alunni, atteggiamenti e gesti dei loro genitori e
nonni, di cultura contadina; ma non li disprezzava, sia pure scherzandoci su.. Anzi
li stimolava ad approfondire,a leggere molto,a tenersi legati alla produzione
editoriale universitaria ( ad esempio all’Editore Armando Armando - altro geniale innovatore- per la pedagogia,
psicologia, sociologia, in un periodo in cui queste discipline erano neglette o
disprezzate perfino nella scuola…).
Nelle
aule di scuola il prof.Pecoraro poteva e doveva
essere preso “alla lettera”:era diretto, concreto, efficace, indimenticabile. Con
qualche punta di ironia e di autoironia: sigillo di una mente superiore! E che
dire delle iperboli, paradossi e dei voli Pindarici?
Negli
interventi esterni alla scuola, talvolta doveva essere interpretato, più che preso alla lettera. Così quando parlava di
marxismo,di Democrazia Cristiana,di Concilio Ecumenico Vaticano II, di pace,
dii ecumenismo,di missione della Chiesa nel mondo
contemporaneo…Ma la sua formazione teologica era
inevitabilmente di stampo tradizionale (Piolanti,Parente…).
Sui temi sociali usò “in grande” il metodo storico-comparativo (se lo poteva permettere!) e “saltò” il
metodo statistico.
Ma
tutto questo è solo un’opinione personale.
Teniamocelo così il nostro Prof. Don
Paolo Pecoraro!Con i molti pregi e qualche difetto. Ci ha dato un esempio di
generosità intellettuale e personale. Ha dato la vita per lo studio, suo, dei suoi alunni,
dei FUCINI. E per i fedeli delle sue celebrazioni liturgiche.
E
noi, ex alunni, FUCINI e amici, gliene siamo grati, pregando per lui!
“La
sua memoria sia in benedizione”