AL MUSEO DELLA LIBERAZIONE PRESENTATO IL VOLUME ” CHIESA, MONDO CATTOLICO E
SOCIETA’ CIVILE DURANTE
Si è trattato di un convegno
di storici, di ”testimoni” della Resistenza a Roma
e nel Lazio, docenti ed ecclesiastici. Nonché i 19 autori/ autrici dei vari
“contributi” e ricerche presenti nel volume: sul ruolo delle donne nella
Resistenza romana,sulla rete delle assistenze ai molti perseguitati tra cui gli
Ebrei, costituita da Parroci e Parrocchie, associazioni cattoliche e su molto altro ancora. “ Una corposa messe di documenti di archivi statali, comunali ed
ecclesiastici attraverso la quale si presenta la complessa e articolata
presenza umana di preti, suore e laici nella città sottoposta al tallone
nazista. Le vicende delle Parrocchie di periferia e
dei quartieri borghesi, grandi e minuscoli istituti religiosi, uffici di
organismi ecclesiastici, s’intrecciano in misura diversa con le vicende più
drammatiche che hanno coinvolto la popolazione romana, con lo sfacelo dei
bombardamenti, la paura e la fame, con la persecuzione
degli Ebrei e la repressione del dissenso e dell’opposizione - armata e non -,con
la ricerca dei clandestini e dei rifugiati e la sollecitazione al
collaborazionismo e alla delazione.”Il
libro è il 12° delle “RICERCHE PER
Sono intervenuti, con la loro
parola, il Prof. Antonio Parisella, Presidente del Museo della Liberazione,
Mons. Vincenzo Paglia- Vescovo di
Terni e Narni-Amelia, il Prof. Augusto D’Angelo della "Sapienza". Hanno partecipato
alcuni“grandi vecchi” della Resistenza romana.
Questa la sintesi degli
interventi.
Prof. Parisella. Luigi
Fiorani studiò anche questo Museo e si appassionò al
film “ Roma città aperta”, alle storie dei sacrifici
messi in atto per aiutare tutti in quei frangenti tragici in cui “fare il bene era considerato reato grave”
dalle autorità occupanti e dai loro fiancheggiatori. Bisognava essere “serpenti e colombe”.Un mondo alla
rovescia, in cui spontaneamente si aprirono le Clausure papali, i conventi, le Parrocchie.
Tutto lascia pensare che non ci fosse un coordinamento esplicito, peraltro
quasi impossibile data la difficoltà di comunicare: tutti si mossero con
immediatezza e spontaneità. Ma
Tutta questa rete era già
stata esaminata, ma non analiticamente, da vari storici e studiosi: Giuntella, Riccardi, De Simone,
Forcella, Don Giuseppe De Luca - fondatore e direttore delle Edizioni di Storia
e Letteratura-, Gabriele De Rosa e Francesco Malgeri.
Mons. Paglia.
All’epoca dei tragici fatti si disse “metà di Roma ospita l’altra metà”, costituita da sfollati, ex
prigionieri alleati, militari sbandati, renitenti alla leva imposta dalla RSI.
Quella romana fu una Resistenza “impura” rispetto ad altri teatri di guerra e di
repressione nazista: era una grande città, difficilmente controllabile dalle
sole SS, se non nel centro storico. Si usarono il terrore e la tortura. Per
deportare gli Ebrei furono fatti venire da Parigi cento SS “esperte”. Contro i
partigiani del Quadraro si distolsero soldati
tedeschi dal fronte. Ma in periferia e fuori Roma era difficile tenere tutto
sotto controllo.”La “Banda del Travertino”
agiva all’Arco di Travertino, guidata dal prete belga Mons. Desiderio
Nobels. Così a Villa Lazzaroni, al Pio XI, a S.
Lorenzo, Torpignattara, Salesiane di Don Bosco a
Piazza Re di Roma: ovunque si nascondevano e proteggevano ricercati. Il CNL era
in Laterano, così come i familiari del Maresciallo Graziani. A Filettino undici
cittadini furono salvati dalla fucilazione grazie all’intervento di Mons. Filippo Caraffa proprio su Graziani,
nativo di Filettino! Nella tipografia vaticana si stampavano a più non posso
documenti d’identità falsi, falsi passaporti, lasciapassare fabbricati “ad hoc”
per mettere in salvo persone in pericolo.. Ad un certo
punto vi si stampò anche la rivista “Azione sociale” e (forse…) qualche numero di “Bandiera rossa”! Fu un
periodo esaltante , alto e bello per
Conclusione del Prof. D’Angelo.
Il volume è un ricco mosaico. Mette in luce, nel doloroso crogiuolo dei
nove mesi della Resistenza a Roma, il vero “conflitto di civiltà” (non quello
ipotizzato dall’Hutghinton e variamente interpretato)
ma quello tra PIETA’ E EMPIETA’, TRA
VITA IN SOLIDARIETA’ E POTERE
MINACCIOSO, TOTALITARIO, ANTIUMANO.