“Santa Caterina da Siena e Roma”
Nel 630°
anniversario della venuta della Santa a Roma
Nella sala Pietro da Cortona in Campidoglio si è svolto il convegno di
studi del ciclo dedicato a Santa Caterina
- Compatrona di Roma - e Roma.
Ha presieduto la dott.ssa Diega
Giunta, presidente del Comitato Internazionale di Studi Cateriniani.
Moderatore il dott. Aldo Bernabei, presidente
del Gruppo Romano.
“Roma nel Trecento”
Il Dott. Francesco Sisinni –
Direttore del Master Studi
storico-artistici –LUMSA- indimendicato Direttore generale del Min. dei Beni
Culturali- ha tenuto una lezione sulla storia
del ‘300 a Roma, il tempo di Santa Caterina.
Questa la sintesi. Il Medioevo non è quel periodo buio, come in passato
si è voluto giudicare. Il ‘300 si caratterizza dalla grande vicenda di Papa Celestino V, il Santo eremita del
Morrone, che rinunciò alla dignità
pontificale e dall’indizione dell’Anno
Santo , con incredibile afflusso di pellegrini , tra cui, forse, Dante
Alighieri.
Non c’era memoria di precedenti di quello straordinario evento. Un
vecchio pellegrino francese attraversò l’Urbe ripetendo che suo padre era
venuto a Roma cento anni prima per una straordinaria indulgenza plenaria. Il popolo romano chiese che l’anno 1300 fosse
proclamato anno di perdono universale e
di Grazia. Bonifacio VIII fece ricerche e non trovò nulla. Ma si convinse e
proclamò provvidenzialmente l’Anno
Giubilare.
(In seguito l’Anno
Santo venne celebrato ogni cinquanta anni – secondo la tradizione ebraica- , e
poi ogni trentatré anni, la durata della vita terrena di Gesù).
La potenza della Chiesa era il massimo livello, come si evince dalla
Bolla “ Unam Sanctam” dello stesso
Papa Bonifacio .
Ma la “schiaffo di Anagni”-
grave umiliazione del Papa per opera degli sgherri del Nogaret - e l’affermazione
dei giuristi del Re di Francia che il Papa avesse un potere solo in parole, mentre il potere e la
forza effettiva erano in mano ai Re, segnò un cambiamento. I re si sentirono
sganciati dall’orbita dei Papi e degli Imperatori: “Rex in regno suo est imperator”,
si teorizzò. Era l’inizio dei potentati moderni, basati sulla forza: terra,
popolo e autorità. Ma anche potere incontrollato e guerre di conquista e di
prestigio.
Altre presenze che segnarono il Secolo furono: S. Francesco e gli Ordini mendicanti. E qui si staglia la figura e
l’opera straordinaria di Santa Caterina,
“non letterata”, ma attiva nella teologia, nelle tormentate vicende della
Chiesa , nella pacificazione e moralizzazione della vita civica dei Comuni (
specialmente Firenze e Siena). Dalle sue molte lettere - notevoli anche per la
novità della lingua italiana- si può ricavare una sua teoria e pratica della vita civica e politica, anche in dimensione
internazionale.
Caterina s’impegnò a riportare il Papa da Avignone a Roma e a
contrastare lo scisma, predicando appassionatamente l’unità della Chiesa.
Il titolo conferitole di “Dottore
della Chiesa” è ben giustificato, come anche il riconoscimento della sua
speciale opera a favore della Roma del tempo, agitata dalle vicende del
Senatore dell’Urbe, con il tentativo sfortunato di Cola di Rienzo di restaurare
le antiche magistrature romane .
“L’azione di Caterina da Siena
fra Vaticano e Capidoglio”
“Caterina e gli Amministratori
locali: la ricerca del bene comune”
Il Prof. Giuseppe Dalla Torre-
Magnifico Rettore della LUMSA- ha delineato i caratteri di attualità del
pensiero e dell’azione della Santa nel campo del governo delle città. (
Il bene comune non è un’astrazione: è
effettivamente raggiungibile. Gli Amministratori vi devono tendere con
tutte le loro forze, ma anche i singoli cittadini hanno il diritto-dovere di
partecipare. Nessuno deve restare “emarginato”, come diremmo noi oggi. Il
popolo”minuto” va rispettato nelle sue esigenze reali.
La collegialità è il metodo migliore. A Roma, accanto al Senatore,
almeno quattro Consiglieri: due Novatori e
due Conservatori. Non è vero che “i vizi privati possono trasformarsi in pubbliche virtù”. Le
virtù devono caratterizzare la vita
pubblica e privata, senza ipocrisia né arroganza. Chi non sa governare se
stesso non può governare la città.
Invito
ai Romani (e non) di oggi a studiare vita e idee di S. Caterina e a partecipare
alle
prossimi iniziative cateriniane.
Il 6 e il 13 maggio : due “Mercoledì
Cateriniani” nella Sede della Ven.
Arciconfraternita di S. Caterina da Siena, in Via Monserrato 111,in Roma,tel.
06.6664236; 06.6865858 , su “Le frontiere della missione” ( Prof.
Luigina Migneco) e “Il Patrocinio di Santa Caterina sull’Italia e sull’Europa nell’attuale
contesto
politico-culturale” (Dott. Aldo Bernabei).
Il 10 maggio, nella Chiesa di Via Giulia pavesata dalle bandiere delle
contrade del Palio di Siena alle ore 16, si svolgerà:
-la visita guidata della cripta e dell’Oratorio;
- il “momento artistico” ispirato a Santa Caterina;
- alle ore 18: S. Messa presieduta da S. E.Mons. Antonio Boncristiani, Arcivescovo di Siena.
(Giuseppe Cicolini)