LA FESTA DI SAN LUIGI (Gonzaga) a Subiaco, fino al 1944

Il crollo del grande Monastero  “delle benedettine” di S. Giovanni Battista, al centro di Subiaco, sotto il bombardamento del maggio ’44, fece cessare per sempre la celebrazione della festa di S. Luigi.

·        In quel Monastero si svolgevano varie attività: celebrazioni liturgiche, nella chiesa, aperta a tutti; formazione delle giovinette alla preghiera e ai lavori femminili, per “reggere” una casa, a cominciare dall’approntamento del proprio corredo di nozze;l’”asilo” per i più piccoli e, appunto, la celebrazione della festa di S. Luigi, Patrono dei bambini e dei ragazzi. Una collaboratrice delle monache chiamata Lidena ( ma non si ricorda il suo nome esatto), curava durante l’anno, che il 21 giugno tutto si svolgesse ad edificazione dei giovani e degli adulti di Subiaco, attraverso una specialissima processione. Una processione di soli bambini, con il giglio di S. Luigi in mano, attraversava Subiaco. Ovviamente lungo le strade c’era attenzione e curiosità per i giovanissimi processionanti, che intonavano canti e specialmente :Vogliamo Luigi! Luigi vogliamo! Viva Luigi e Chi lo creò”. Quasi ogni famiglia aveva un bambino in processione e se lo accarezzava con lo sguardo al passaggio sotto casa.

La processione rientrava con i giovanissimi stanchi morti, ma contenti di aver reso una testimonianza di fede cristiana.

Era un modo ingenuo di far partecipare i giovani alla vita della liturgia e del paese.