INVITO
A…. PERETO
(A cura
di Giuseppe e Gina Cicolini)
”Pereto è un Borgo Autentico d’Italia,
impegnato in un percorso di qualità per una Comunità Ospitale” L’antico
Castrum ha salvaguardato nei secoli il suo
carattere tipico e anche oggi non va in cerca di stravaganti “effetti-città”,
ma è contento del suo “presente storico”, restando se stesso.“Borgo” ,” piccolo centro abitato, originatosi da un
antico avvistamento militare o piccolo forte. “Autentico”, perché è vero, reale, un fatto, non solo vantato,
ma “autenticato” da “ una rete italiana di Comunità e territori
che ce la vogliono fare” (www.borghiautenticiditalia.it).
Dalla Piana del Cavaliere si delinea un abitato compatto,
di forma conica, con il Castello nella sommità. Qui si costruisce e si fanno
manutenzioni edilizie rispettando stile e materiali; si cura l’arredo di vie e piazze, si realizzano
piccoli parcheggi senza violare il tessuto urbanistico. Inoltre si incoraggia l’ associazionismo e il volontariato, riuscendo
a tenerne anche un coordinamento. Cosa altrove impensabile.
Un video-
“Pereto
– Le nostre stagioni”- “Appunti
d’identità”- di Mario e Fabio Petroletti -, rappresenta il carattere del
luogo, in termini poetici e onirici. Il commento parlato si rifà alla poetica
di Pasolini sulle bellezze nascoste e anonime, cioè popolari. Le immagini di scorci e persone Peretane,
paiono trasfigurate da sfondi alla Van Gogh. Scorrono paesaggi multicolori, scene
di vita agreste, cavalli in libertà,
anziani al “muretto”, allevamento di piccoli animali da cortile, fiori lungo le
scale di casa, vicoletti in salita e chiese, fontanelle, il
Castello con due torri medievali, anziani e giovani in gruppi familiari. E
inoltre, la festa: preparazione,
fuochi di mucchi di legna (“fauni”)
in piazza, sagra della pizza, giovani e anziani in costume tradizionale; due “cannelle” come nella Fontana delle 99 cannelle de l’Aquila.
E, infine, l’organetto, il ballo in piazza e una bevuta collettiva. Fin qui i due “poeti
informatici” dell’immagine e del costume popolare. Noi visitiamo Pereto in carne e ossa e indicazioni meno sognanti,
con gli occhi del turista. Panorama ampio sulla Piana del Cavaliere, coi paesi , a corona, intorno; il Santuario della Madonna dei
Bisognosi , fino all’autostrada e all’area industriale e commerciale ( e
scolastica) di Carsoli, lungo la Tiburtina-Valeria.
Ammiriamo poi la triplice cinta muraria restaurata ( mostra “L’identità della memoria”, curata da Luchina Branciani).Poi sulle scalinate , dal Municipio , lungo la Via del
Grappa, fino alla sommità del colle, davanti al Castello del XII-XIII secolo. Le
antiche mura sono ben conservate o restaurate. Qualche merlo sbrecciato è stato
rifatto ad arte. Via del Bando, fu il
punto di raccolta per ascoltare le nuove. Per chi procede in auto,
c’è la possibilità di parcheggio , fino al punto più
alto, davanti al Castello. C’è da ammirare i portali e gli archi, le Porte (Matticca, di Castello, Sottoponte, Corte di Giustizia, S. Giorgio e delle Piaie); parlare con la gente al bar e al forno soprattutto
sui temi trattati nel Centro Anziani, nell’Università della Terza Età e nelle
altre Associazioni. I Peretani - in
tutto 738 - aderiscono a una o più associazioni locali: bell’indicatore d’integrazione.
Qualche chiave resta attaccata alla porta durante il giorno: altro segno di
fiducia . Feste, sagre e la stessa accurata
documentazione storica e culturale curata da volontari, segnano il modo di vivere della Comunità. Alcuni “murales” sintetizzano la vita nelle quattro stagioni:
semina, raccolto, pastorizia, riposo. Il personaggio più notevole è, infatti,
il contadino, impegnato in lavori
pesanti: mietitura ( con pittoresca sosta per il pranzo), trebbiatura,
vendemmia, travaso di vino, scartocciatura
delle pannocchie, fienagione in montagna.
Quando eravamo tutti più poveri. In tempi
di ristrettezze economiche, ci si sfamava con la polenta - “vera sovrana”-;
i “frascarelli” e le patate. Oggi i cibi, pur nella tradizione, variano:
fettuccine, frescaregli co’ gli fazoi,
circhierole, cecamariti, sagnozzi, ingrituati,
polenta a Santa Lucia , pecora agliu cutturu.
Flora. Cardi,
asparagi, orchidee selvatiche, biancospino, ranuncoli, funghi, melo selvatico,
corbezzoli, more e viole.Fauna.
Mucca, cinghiale, pecora, bacillus
rossius, bruco, mantide religiosa, dichonia
aprilia, libellula, lucanus cervus.I
dintorni sono
ricchi di queste specialità naturalistiche.
Personaggi.
Giovanni Palatucci, “Giusto fra le Nazioni”, riconosciuto tale dallo Stato di
Israele; Giovanni Nicolai, poeta; Enrico Balla,
Michela Merlino, Angelo Lubrano, Siena Giordani, poetessa ( autrice di “ Madonna dei Bisognosi”, “ Preghiera
insegnatale dalla mamma e recitata da bambina”, e “Pereto”); famiglia Vendetti , Antonio Camerlengo, Baronessa Agnese
Maccafani, Arturo Bernava, Rosanna Marcodoppido, poetessa e disegnatrice. Dialetto per diletto. Ci si diverte,
con vena popolaresca: “Pe’ bellezza, prima Pariggi, pò Pirìtu e Pechinu!”;
“Pirìtu è ju più béglio degliu munnu”;
“Zitti regazzì,ka ecco ju Bobo!”, “Comme me soni
te ballo”.
Dolcetti
fatti in casa e in occasione di feste e sagre. Tisichelle, “muzzitti”,pancottini, tozzetti,
ferratelle, bocche di dama , crostate,
ciammellette co’ lu vinu. Il mito di fondazione. C’erano in
antico due villaggi vicini : Cacume e Morbano. In una
notte si distrussero a vicenda.I
sopravvissuti fondarono Pereto,
unificata e pacificata. Sorsero i rioni “Paghetto”
e “Pe’ la ‘Ota” .
Da qui si controllava la Piana del Cavaliere, la Marsica, la Valle dell’Aniene
e le vie della transumanza verso i Monti Simbruini , Tivoli, e la Campagna Romana.
Storia.
Resti preistorici a Quartarana e sul Morrone Rossu. Pereto
appartenne agli Equi,
al confine con i Marsi.In età romana:
tra Romani e Marsi. Tombe romane a Paleana; anfore di terracotta, cippo funebre sulla
Pereto-Rocca di Botte. Cocci e insediamenti affioranti in località Il
Pastino, Pesantagna, Camposecco e la Torretta. Prime notizie storiche nel
955, quando l’Abate di Montecassino
concesse in enfiteusi a Rainaldo Conte dei Marsi alcuni monasteri, tra cui S. Silvestro di Pereto.
Dal Mille, passò ai Benedettini di Subiaco, di Montecassino e di Farfa. Poi alla famiglia De' Ponte della Marsica, in lotta
con gli Orsini. Per quattro secoli, i Colonna. Dal
1806, si susseguono fatti gravi: brigantaggio, epidemie, carestie e terremoti.
Con conseguente spopolamento. Un viaggio da Pereto a Tivoli nel Medioevo, e fino all’800,
era un’avventura memorabile. Di qui passò Corradino di Svevia, verso la sua
sfortunata battaglia di Tagliacozzo. I briganti c’erano, ma di loro oggi si dice
che erano costretti alla vita fuorilegge dalle ingiustizie. Nel Risorgimento
nazionale - visto che siamo al 150°- i Peretani si schierarono coraggiosamente
a favore dell’Italia unita. Con la costruzione della ferrovia Roma - Sulmona lo
spopolamento crebbe. Nel ‘900, altra ondata di emigrazione verso Stati Uniti, Roma,
Tivoli, Bagni di Tivoli e Guidonia. Con l’avvento dell’autostrada A-24 qualche
famiglia è tornata.
Oggi la situazione demografica ed economica è stabile, con fiducia nell’avvenire.
Pereto è orientato all’accoglienza, alla cultura, all’ospitalità e al turismo.
Le
chiese. S. Silvestro, Chiesa Madre S. Giorgio, S. Giovanni, S. Maria
in Cellis. Santo Patrono: S. Giorgio, con festa il 23 aprile. E
inoltre, S. Antonio da Padova, S. Luigi e Maria SS. del
Rosario. Santa
Maria del Monte o Madonna dei Bisognosi sul Monte Serrasecca. Santuario meta di pellegrinaggi,
conserva affreschi
su Inferno, Purgatorio e Paradiso, Annunciazione , Natività, Crocifissione,
Resurrezione e Discesa dello Spirito Santo.
C’è la statua lignea della Madonna traslata da Siviglia a cura di S. Bonifacio IV. I locali
presso il Santuario ospitano oggi una Comunità giovanile, il Ristoro del Pellegrino e una stazione astronomica automatica. Visitato da Papi,
Re e Regine. Oggi è retto dai Frati Minori dell’Assunzione. Tradizioni e sagre. Presepe vivente, 26 dicembre; grandi fuochi ( fauni grossi) , la notte dell’Ascensione; la processione con gli animali , 17 gennaio,processione
del Venerdi Santo,”Infiorata” del Corpus Domini,”gnoccata”, ultimo sabato di luglio; il Pellegrinaggio al Santuario
della SS. Trinità , la prima domenica di Agosto. Fiera di merci e bestiame:
lungo la Via Tiburtina Valeria, tra la stazione FS di Oricola
e l’uscita della A-24.Polentata di S. Antonio e Passeggiata gastronomica. Premio “Hombres-
Città di Pereto- Gian Gabriello Maccafani”
con sezioni: fotografia, poesia, racconto a tema libero, il borgo da scrivere,
diario, giornalismo, cartolina. E-mail
del premio: segreteria@hombres.it.
Le
molte associazioni. “Pro loco”,
Banda musicale “C. Jannola”, Coro del
Cavaliere, L’Arca, Ombelico del mondo, Confraternite S.
Giorgio, S. Giovanni, del Crocefisso, del SS. Rosario,
del Suffragio, dell’Adorazione Perpetua,
del Carmine e di S. Giuseppe; Ex Carabinieri, Alpini, Università della
Terza Età (presidente Maria Cicchetti), Centro Anziani (presidente Marisa Plavisani),Trio
Cardoso , Geografia del Dialogo, Servizio Il Muretto.E la Consulta Associazioni. La poesia contemporanea è molto coltivata e
non solo nel Premio “Hombres”.
Ristorazione. Il
Borgo, ” D’Epifanio
-” Via della Madonnella tel. 086.3991100, Ristoro del Pellegrino, presso il Santuario
della Madonna dei Bisognosi (previa prenotazione, tel.340.490.3642); forni, bar
“Schizzo” e “Oasi”, mercatino delle erbe, formaggi e carne (macellerie Galeone
e Giustini.) Buoni i prezzi e la
qualità.
Percorsi
e traversate. Pereto- Madonna
dei Bisognosi (considerata “frazione, con tre abitanti!); per Macchialunga; Bivio Pratella, Santo Mauro, La Cimata, delli
Severi, ai cippi del confine di Stato in loc. Fontefredda. Da Macchialunga
si può raggiungere Cacume. Da Campolungo il Santuario
della SS. Trinità di Vallepietra. In mountain
bike, giro intorno alla Cima Vallevona:Pereto-Madonna dei Bisognosi-Camerata
Nuova-Fonte Grascitone-Piano Morbano-Fonte
della Madonnella-Fonte dei Frati-Macchialunga-Fosso S. Mauro-Pereto, per
Comune e
Pro Loco: tel.0863.997440. Sindaco Giovanni Meuti.
Come si arriva a Pereto. Dalla ViaTiburtina Valeria, dopo Arsoli e Riofreddo;
con l’Autostrada A-24, fino allo svincolo di Carsoli;
in ferrovia, fino alla Stazione di Oricola-Pereto.