Invito a....LICENZA

Risalendo la Valle Ustica dal bivio di S. Cosimato,  si pensa:-qui convivono tradizioni popolari (leggende, sagre, feste, risorse economiche, dialetto)  e una tradizione letteraria romana legata al grande poeta latino Orazio;-ci saranno rapporti (e quali) tra Licenza e Venosa di Lucania,patria di Orazio?;- di “Fonti Bandusie” ce n’è una  ( a Licenza), o sono due : una a Venosa e una a Licenza?-incontreremo, tra i turisti, anche studenti liceali in visita alla Villa di Orazio, come se ne incontrano in Arpino, patria di Cicerone?

Intanto il nome, Licenza.  Ci dicono:era ” Digentia”, da “di(li)gentia”, cioè “intelligenza”. Spiegazione  ben trovata!

Anche  il  nome del fiumicello è Licenza. Confluisce nell’Aniene spingendosi  per un po’ verso monte, controcorrente -fenomeno rarissimo-: almeno ci prova...

Digentia è anche un vaso artistico prodotto in Olanda.

Le tradizioni e i detti popolari

La tradizione popolare e quella colta si sovrappongono. La maestra  Mafalda Corsi Corini insegnava:                                                                                                                       “Di tutto il Lazio questa è la terra che si è scelta Orazio”.

Lo stesso Orazio esulta per quella villa rustica - il Sabinum - regalatagli da Mecenate:                                            

” Questo era nei miei desideri:un pezzo di terra non tanto grande,

dove ci fosse un orto e vicino alla casa una fonte perenne

e un po’ di bosco”.

Orazio: Licenza Oraziana,capitale della poesia latina.

Quali notizie su Orazio sono arrivate fino al popolo anziano, che non ha frequentato i Licei, e ora naviga felicemente verso i novanta?

Orazio era un grande  scrittore. Perfino gli inglesi lo studiano qui. Siccome volevano isolarlo da Roma perché era contro il Governo di allora, lo hanno mandato a vivere qui. Ma lui era intelligente; fece fare grandi lavori alla villa e alcuni cunicoli per arrivare al villaggio anche di notte... senza essere visto”.

Inutile dire al nostro simpatico interlocutore che Orazio ottenne la Villa rustica in dono proprio perché era un cantore di Roma e del suo nascente potere imperiale ; che la villa era bell’e fatta e il poeta non era certo tipo da avventure. Anzi cantò l’”aurea mediocritas , la saggezza, la pietà, la modestia, la parsimonia, la vita di campagna:”Il topo di città e il topo di campagna” è uno dei temi del suo stile .

Il padre del poeta aveva un campicello a Venosa di Lucania.Lo mandò- con grandi sacrifici- a studiare a Roma.Qui il ragazzo progredì e visse il resto dei suoi cinquantassette anni “leggendo poesie e scrivendo poesie”, con stile altissimo: un monumento di poesie.

La Villa di Digentia non era grande ( quaranta ettari), dotata di otto schiavi e un gastaldo. Qualche volta  Orazio provava a zappettare e gli schiavi ridacchiavano della sua goffaggine...

Altre tradizioni.Nell’800 i briganti Geremia e Fontana realizzavano rapine e  ricatti; finché vennero presi , col brigante Cavalere, sotto il campanile della Madonna di Vallebona in Orvinio.Fino all’ultimo tiravano tegole ai gendarmi. La fontana circolare nella Piazza fu “presa”- comprata?- dai Tiburtini.  Nomi di strade singolari: Via delle Mogli e Via delle tre Olive (in campagna), Via del Genio, nel centro storico. L’abitato visto dall’alto di Civitella di Licenza sembra una mezzaluna. “Qui andiamo tutti d’accordo; tra noi, con i cento immigrati e con i Paesi vicini:  Vicovaro,Percile,Rocca Giovine e Mandela.Con Percile ci sarebbero vecchie ruggini di campanile... Tivoli è la nostra capitale: tutto scorre verso Tivoli, anche il dialetto locale”” Un’isola felice, si direbbe. Qui è tutto: “acqua buona, olio buono e gente ottima”!

La storia. Il territorio appartenne alla Sabina meridionale, confinante a Est con gli Equi e a Sud con i Latini.La conquista da parte dei Romani collegò il territorio con una vasta area. Mecenate vi possedeva una villa che donò, appunto, nel 34 a.C., al suo amico Orazio.Gli Orsini tennero Licenza in feudo; vi edificarono il Palazzo Baronale e il ninfeo preso la Villa di Orazio.Innalzarono inoltre l’obelisco della Croce, singolare per la snellezza e la sovrapposizione di vari elementi simbolici.       Il feudo passò ai monaci di Farfa. Civitella di Licenza - la caratteristica frazione incombente- fu sottomessa  nel tempo anche ad altri Comuni vicini ed ebbe una sua autonomia. Con  l’unità d’Italia, Licenza conobbe un certo sviluppo. Ebbe molti Caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale. Attualmente il Comune è amministrato da una lista civica,Sindaco Giuseppe Rinaldi; Consigliere Comunale Luciano Romanzi, che è anche Presidente della Comunità Montana dell’Aniene. Forse è anche per questa felice combinazione che Licenza appare tirata a lucido in ogni angolo, con i monumenti restaurati e le strutture ricettive e turistiche in sviluppo.

Da vedere. Ovviamente gli scavi della Villa di Orazio ( con cubicula, oeci, triclinium,hortus e quadriportico) con la vicina Cascata del Ninfeo detto degli Orsini. Peccato che la Villa sia due km prima e non dopo il centro  di Licenza- per chi proviene dalla Via Tiburtina-: le comitive di scolaresche e visitatori sono indotte ad una visita degli scavi, senza raggiungere l’abitato!  In compenso tutti sono invitati a percorrere a piedi  (nonostante l’efficientissimo pavé) il breve tratto tra la Via Licinese e la Villa) “in cinque minuti”, come recita un cartello. Ci vuole parecchio di più! Provare per non credere... al cartello, ma confidando nell’aria buona e nella buona passeggiata. Un analogo invito ad andare a piedi figura alla base di Civitella di Licenza, ma senza gli azzardati cinque minuti!

Escursioni con i più giovani per conoscere l’ambiente, allo scoperta della flora e della fauna. Percorsi naturalistici da Civitella “Vigna Paletto”, “Sorgente di Maricella, “Osservatorio dell’Aquila.Escursioni nel Parco dei Monti Lucretili. Visita “agliu rimissinu dell’ara ‘e la macchia” (per la protezione dei vitellini).

 Da Civitella “Castello Baronale Orsini-Borghese,che ospita il Museo Oraziano e la storica Biblioteca Oraziana: per le visite, prenotare al tel. 0774.46035. L’obelisco della Croce è un monumento composito, di cui abbiamo detto.

Le antiche porte sono ben conservate, come anche il giro delle mura. Il monumento ad Orazio fu donato da uno scultore venosino in occasione del Bimillenario di Orazio, nel 1993.Da visitare: le botteghe artigiane, che resistono nonostante tutto e sono una risorsa occupazionale e turistica. Così pure  sono da “praticare” le passeggiate nei boschi, nel Parco dei Monti Lucretili e nell’intera Valle Ustica . In una parete rocciosa alla falde del Monte Pellecchia nidifica l’Aquila Reale, con Osservatorio della LIPU e un progettato museo didattico.  Vale una passeggiata. Oltre ai residui allevamenti di pecore e vitelli, è stato reintrodotto il cinghiale, di una razza incrociata e  di notevole mole...Si continuano ad allevare cavalli di razza e quelli per il trekking.

Prodotti tipici

Miele, olio, pane, ciambelle all’anice,  dolci di farro, nociata, vino “oraziano”. Piatti caratteristici: sagne di farro.

Associazioni. Pro Loco ( efficientissima, con il Presidente che si pone problemi di sviluppo integrato e sarebbe disposto ad ospitare esperti in grado di indicare strategie per il consolidamento della popolazione residente e marketing micro-economico, culturale e turistico),Associazione Monte Pellecchia –Via Collenuovo, 4- 00020 Civitella di Licenza – www.montepellecchia.it –momtepellecchia@tiscali.it,Centro Sociale Anziani, Scuola Calcio, Banda Musicale “ Antonio Sersale”,Coro Polifonico “Don Serafino Pasqualini”. I giovani e gli studenti cercano, intanto, di esprimere loro idee sui  temi della cultura, sport e sviluppo.Passeggiata archeologica sulla orme di Orazio, scavi, museo oraziano, ninfeo Orsini – info:3489490338.

Feste e manifestazioni

Carnevale, Festa della donna, Festa della Primavera,   Corpus Domini,con l’Infiorata nelle Piazze di Civitella,Concerti in Piazza, Manifestazione Oraziana, Festa patronale dei Santi Filippo e Giacomo, Festa dell’Assunta e S. Rocco, Sagra della ciambella( a Civitella),Concorso Ippico “Monti Lucretili”,Sagra delle “Sagne ‘e farre”, “Sagra della ciambella”  .

Ristorazione

Ristoranti  “IL BOSCHETTO”, “LUISELLA”,” FONTE BANDUSIA” ( a Civitella), “ORAZIO GARDEN”,” OSTERIA MONTE GENNARO “, “ IL FIOCCO”.

Ospitalità

“Hotel Fonte Bandusia”- albergo, ristorante e pizzeria; Foresteria presso il Palazzo Baronale Orsini,  Eco-albergo ( in via di realizzazione).

Come di arriva a Licenza

-Via Tiburtina, dopo Vicovaro svolta a sinistra, lungo la via Licinese.

-Autostrada A/24 Roma-L’Aquila: uscita a Vicovaro, poi, come sopra.

-Con Aubotus Cotral:  da Stazione Metro B Ponte Mammolo.

Conclusione

-Vale proprio “una giornata” la visita alla Valle Ustica e a Licenza e Civitella di Licenza.- Con Venosa, ci si aspetta un gemellaggio durante tutto l’anno, con visite a scambio soprattutto di giovani, studenti e anziani.-I Liceali romani e laziali dovrebbero venire a Licenza e alla Villa di Orazio, avendo studiato le Opere del poeta... come Orazio andò ad Atene per perfezionarsi negli studi. Con loro - coi loro Professori - ci vuole un marketing più convincente. Ciò vale anche per i Paesi europei ed extraeuropei di cultura neo-latina, ivi compresi i Romeni!

-“ O fons Bandusiae”: è quella di Licenza o quella di Venosa? I due Centri non ne vogliono parlare, da duemila anni!                                                                                     G.C.