Jenne

Il suo nome significa “janua”, porta. Ma ogni terra è porta per la terra vicina. Porta dell’alta valle dell’Aniene? Vi si giunge da Subiaco, oltrepassando i Monasteri Benedettini, oppure dagli Altipiani di Arcinazzo, attraverso il bivio di Comunacque. Due strade molto pittoresche. La strada di fondovalle lungo l’Aniene, da bivio di S. Scolastica a Subiaco, è uno spettacolo naturalistico e storico.

Quello che colpisce il visitatore è appunto il panorama vallivo, tra forre e strapiombi, con l’esposizione al sole e al vento, micro-clima secco e salubre, piazze, strade e portali che richiamano un’intensa vita paesana.

L credenziali di nobiltà di Jenne ci sono tutte: agglomerato di pastori e allevatori, in rapporto diretto con la “marina” di Anzio – Nettuno, attraverso la transumanza . Ha dato i natali al Papa Alessandro IV, che qui soggiornò anche quando divenne Pontefice. Antonio Fogazzaro ambientò qui la vicenda di Benedetto Maironi, protagonista de “IL SANTO! Qui nacque, visse a lungo e fu Sindaco il giornalista di razza Ennio Mantella, cantore del Tour de France e del “Giro”. I suoi articoli nel Corriere dello Sport sono nelle antologie, come i suoi studi sulla letteratura e vita francese.

Oggi Jenne è sede della Direzione del Parco Naturale dei Monti Simbruini , del Centro Culturale “Antonio Fogazzaro” –Premio di Poesia e biblioteca “territoriale”. I Sindaci di Jenne si appassionano quando parlano del presente e del futuro del loro paese. Il nuovissimo Palazzetto Comunale è in Via IV Novembre. 10, tel. 0774.827601. A Jenne i visitatori non trovano problemi di parcheggio! Il turismo è di “nicchia”, ma si manifesta per l’intero arco dell’anno, con alcuni illustri turisti appassionati e fedeli. Il turista ideale è persona giovane, adulta o anziana, che ama la bellezza del paesaggio, s’impegna in passeggiate naturalistiche e culturali brevi o lunghe o nell’osservazione della vita locale, prendendo parte anche alle feste paesane.

Qualche Istituto Superiore di Roma e un’Istituzione olandese hanno attivato qui un circuito di studi ed esplorazioni. “mirate”. Nell’interno dell’abitato, si visitano e si fotografano i bellissimi portali (“pubblicati” dal Dott. Giandomenico Fratticci), la Chiesa di S. Andrea- con la statua di S. Rocco, Patrono di Jenne -, i resti del Castello, con la chiesetta della Madonna della Rocca, il mulino comunale – esempio di archeologia industriale -, il Borgo Antico, il forno a legna, la Mostra permanente dell’Artigianato, con il piccolo museo “Banca della Memoria". I percorsi e le traversate pedonali sono diventati classici, a partire dal “Sentiero Coleman”, pittore ed esploratore, attivo nell’’800. Il pittore Enrico Coleman lo disegnò nel 1881 e si snoda da Subiaco a Tivoli , con un largo giro che raggiunge a tappe  il Santuario della SS. Trinità sul Monte Autore, Camposecco e i Monti Lucretili. Gli altri percorsi  sono: da Jenne a “Le Vedute” – alla falde del Monte Autore – la Piana di Fondi, Fiumata , le Sorgenti del’Aniene, il vistoso fenomeno carsico della Grotta dell’Inferniglio. La Sorgente del Cardellino è un sito in cui si evidenzia la millenaria concrezione di acqua e roccia  che  forma la celebre pietra spugnosa: appunto il "cardellino". Recentemente il gruppo speleologico sublacense di Elìa Mariano e la Facoltà di Scienze naturali della “Sapienza” stanno studiando una grande grotta, "il Cavorso", con rinvenimenti rocciosi, paleontologici, tipici di un sito preistorico “abitati” da “proto-jennesi”. La Prof. Virginia De Angelis ha individuato nel territorio, con l’aiuto di vecchi jennesi, vari siti di antichi romitori e piccoli monasteri benedettini. Ora da esplorare e “pubblicare”.

All’Inferniglio, l’entomologo DATTI individuò un coleottero, fino ad allora sconosciuto al mondo degli entomologi, a cui diede il suo nome.

Flora e fauna sono da ammirare, studiare e fotografare. Si visitano inoltre le centrali idroelettriche e i vecchi mulini ad acqua. Il turismo scolastico ha qui una meta sicura. L’ospitalità è assicurata dall'Ostello- Albergo-Ristorante “IL LESCUSO” (tel. e fax Paola 0774.827059). Lo sport è praticato al Campo Sportivo, attrezzatissimo. Bella marcia è la “Jennesina.

Le manifestazioni jennesi più “partecipate” sono: S. Antonio Abate detto “Favàro”, S. Giuseppe, S. Rocco, - durante il periodo ferragostano-, la Madonna delle Grazie e la Madonna della Rocca. Importante la “Festa della Montagna e della Transumanza,il Presepe vivente, e il “ballo della Pantasema”.Questa antica festa “giovanile” simboleggia la distruzione del male. La “Pantesema” è un grosso fantoccio, destinato a essere bruciato in piazza, nel mese di settembre.

Gli antichi sapori della terra jennese: gli “’ndremmappi”, pasta rustica con sugo di aglio, prezzemolo, alici, pomodoro e pecorino locale; la “pecora aglio callàro”, bollita per sei ore….; dolci e pane  cotto a legna, polenta, lunghi, fragole di bosco, giglietti, moretti,  e “ ciambellini ammortojati”.

Infine un detto dialettale jennese: “ Ce jeste e ce revenèste”, come dire che chi va a Jenne, poi ci torna volentieri!