I WEEK END E I PICCOLI PAESI DELLA PROVINCIA

LA CRISI RIDIMENSIONERA’ IL PARADOSSO DE LWEEK END “ A RICCIO”?

Dal Nord America negli anni ’50 ci venne, dopo la Seicento,  la pratica diffusa del week end ( non a caso si chiama così).

Nelle grandi città americane si viveva male e così si cercava durante tutto l’anno una “boccata d’aria” anche a trecento chilometri di distanza. Non preoccupandosi di inventare qualcosa per le ore da vivere in casa...

Da noi la situazione era diversa. Il pendolarismo del fine settimana cambiò molte pratiche sociali: seconda casa; abbandono del “vecchietto”; la febbre del sabato sera - e i conseguenti incidenti stradali a danno dei giovanissimi -;lo svuotamento delle chiese e delle passeggiate...

Il paradosso fu che anche dai bellissimi Paesi si cominciò a praticare stranissimi week end, verso altri Paesi e villaggi “turistici”, e così via, “ a riccio”.

Altra cosa sono i viaggi veri e propri e le ferie.

La crisi  economica riporterà gli uomini all’osteria e le donne, da sole, in chiesa? Certamente no.

Ma il fenomeno va ripensato, avviando una nuova rinnovata pratica sociale: passeggiate, visite a parenti e amici; partecipazione alle iniziative culturali , buone letture,  pratica  sportiva,  vita religiosa parrocchiale,  risparmio energetico e finanziario familiare.

Ci sarebbe anche più tempo per le”opere di misericordia” (che sono “misericordia” anche verso se stessi!).

Speriamo però che non si risolva tutto con il rito del pomeriggio domenicale al Supermercato o le abbuffate televisive,... e la noia!