TOMMASO CARONI
Tommaso Caroni deve essere ascritto tra gli amici e
appassionati di Subiaco e della sua gente. Di nascita e cultura tuscolana, vantava ascendenze storiche familiari
legate a Subiaco e sposò una Stefanucci (Maria Teresa, detta Sesetta) propriamente di origini sublacensi. Tommaso impiegò largamente la
sua competenza accademica e professionale , caratterizzata dalla ricerca sociale, dall’antropologia culturale e
soprattutto sui temi della sicurezza nel mondo del lavoro , a favore di Subiaco e dei Sublacensi, come dono
gratuito.
Amici di tutti e
popolarissimo, tenne corsi e incontri per docenti sulla psicologia
dell’apprendimento e sulla valutazione degli alunni. Fu il primo tra noi ( in
un ambiente culturale ancora dominato dalla elitaria cultura classica) a
valorizzare la cultura e sapienza didattica dei docenti di scuola materna ed
elementare. In ciò coinvolgendo genitori, istituzioni locali e altri
professionisti della psicologia applicata e della riabilitazione. Nella
Parrocchia di S. Andrea tenne i primi corsi per fidanzati in preparazione al
matrimonio, introducendo temi dettati dalle scienze umane e sociali, alla luce
della Fede. In quanto dirigente del servizio di psicologia dell'ENPI, realizzò
ricerche sulla sicurezza del lavoro nella Cartiera di Subiaco. Creò una rete di
“incaricati della sicurezza” nelle
scuole e nei luoghi di lavoro, anticipando orienta- menti che poi sono
diventati legge. Scrisse anche un libro sulla sicurezza nel lavoro. Coordinò
per conto della Comunità Montana dell’Aniene
una vivace “équipe” di psicologi clinici che attivarono un’intensa attività
di “counseling”, per insegnanti e
genitori, sugli alunni di situazione di difficoltà relazionale o di
apprendimento.L’ANFFAS cominciò allora ad intuire le vere necessità dei suoi
giovani disabili, e si mosse di conseguenza, con determinazione e chiarezza di
idee.
Tommaso fu
sensibile ai problemi dell’informazione e scrisse miriadi di articoli di
attualità e cronaca di Subiaco, dando voce alle iniziative culturali, formative
e sportive. Negli ultimi anni si appassionò alla REGOLA DÌ S. BENEDETTO,
sottolineando la missione dei Sublacensi nella conoscenza e vita benedettina,
per valorizzarla nel loro ambiente di vita, in Italia, in Europa e nel mondo. Suo
vanto è aver accompagnato a Subiaco amici e personalità, associandoli alla sua
passione per Subiaco e per i paesi e
popolazioni del Sublacense.Non fu estraneo al dibattito circa la difficile
realtà economica e demografica, e sullo sviluppo economico-sociale, culturale e
turistico della nostra Subiaco.
Quale la sua eredità per noi e per i più giovani?
-una lezione di generosità,
senza secondi fini;
-approfondire e applicare, a
favore di tutti, le competenze
professionali e lavorative;
-coltivare l’amicizia
sincera, gioiosa e fraterna, di là delle opinioni politiche del momento;
-legare la popolazione con
S. Benedetto e con le sorti dei Monasteri, sul piano religioso, culturale e artistico-turistico: non si concepisce
Subiaco senza S. Benedetto e la tradizione benedettina.
Tommaso, infine, affrontò con Fede e coraggio
cristiano le terribile malattia.
La sua memoria è in benedizione.