OGNI MESE UN PAESE… CANTERANO

Canterano è un grazioso paese nel territorio dei Monti Ruffi (formazione montana studiata negli anni ’50 dall’Istituto di Geografia dell’Università di Roma - Prof. Gastone Imbrighi- come una tipica formazione calcarea dell' Italia centrale).

Ci si arriva: da Tivoli per la Via Empolitana -22 km - in direzione Subiaco; da l’Aquila A24 – uscita Vicovaro-Mandela, poi Via Tiburtina e Sublacense – bivio Madonna della Pace e Via Empolitana per 4 km; da Fiuggi per Via Sublacense Altipiani di Arcinazzo-Subiaco fino a Madonna della Pace.

Se domandate che cosa significa Canterano vi rispondono con una specie di romanzo. “Giardino di Venere” o derivazione dall’ arcaico nome del suo mitico fondatore Giovanni di Camorrano, o da “Kan” ancor più mitico capostipite del popolo pelasgico e da “terapne” (= abitazione). Ancora, dai cantori di Chiesa, presunti preposti al governo della popolazione. In un vecchio calendario popolare si poteva leggere addirittura: da " canta la rana”. Ma quale rana!  Di certo sono preistoriche le mura megalitiche poligonali, dette pelasgiche, che alludono ai Fenici, gli "uomini del mare"; e sono proto-storiche le sette asce di bronzo conservate nel museo "Pigorini" di Roma, all’Eur. Poi fu la volta degli Equi, della conquista romana, feudo dell’Abbazia benedettina di Subiaco, infine nello Stato Pontificio e, dal 1070, nel Regno d’Italia. Storie contrassegnate da contrasti e da vita difficile degli abitanti.

L’11 marzo 2000 il paese fu scosso dal terremoto. Con l’ottima ricostruzione, è risorta la vita sociale: Comune, Pro-Loco, giovani, Associazioni, feste e tradizioni sono tornate in pieno a lavorare, nel segno della fiducia nel futuro. Il che non è poco. Gli oriundi sono onnipresenti, specialmente in estate, anche nelle Confraternite.

Oltre i miti di fondazione ci sono altre leggende, che fanno parte dal paesaggio immaginario, importante quanto quello reale. “Via della rapina”: allude al tentativo di un ratto di donne di Canterano da parte dei miliziani di Rocca Canterano, originariamente posti a difesa di Canterano! Le streghe, di notte, con i capelli simili a crini di cavallo, passerebbero dal centro del paese - da “Matteucciu”- in basso, fino a Piazza Ciarretta… Non manca la gallina dalle uova d’oro: basta infilare la mano- fiduciosamente! – nel foro presente in una pietra  chiamata Bùcia bùcera”. Al Peschio”, a mezzanotte, si ripeterebbe la fuga delle streghe.

Il turista e il visitatore non hanno nulla da temere! Anzi possono rifornirsi dell’ottimo pane e dei biscotti, richiesti in tutto il Lazio, nei due panifici: Eredi Todini e Angelo Panzini.Non per nulla si cantaCantoranu pe’ la pagnotta; Milanu pe’ ju panettone Motta!” Si può gustare anche il vino “Roscioletta”.Nel ristorante Bell’orizzonte” e nella pizzeria “ Da baffo”:  sagne al pomodoro e aglio, nocciole, funghi, castagne, asparagi, cicoria, ciambelle al vino e salame del re. Prima o dopo questi ottimi pasti e provviste, si possono fare belle passeggiate a piedi, nei boschi, in vista di Rocca Canterano, Rocca di Mezzo, Rocca Santo Stefano, Bellegra, Affile, Subiaco e Cervara. E c’è molto da fotografare.

Dopo aver visitato il paese, converrete nel dire che Canterano significa - biblicamente- “Luogo del pane e della pace”. Per l’ottimo pane che qui si sforna- venduto in mezzo Lazio - e per la calma olimpica dei boschi e degli abitanti, parecchi dei quali centenari.

Le feste sono importanti, curate dalle Confraternite della Madonna degli Angeli, di S. Antonio e di S. Rocco. La festa più importante è quella della Madonna  degli Angeli, il 2 agosto.  Il Patrono è S. Mauro e si festeggia il 15 gennaio. Il santuario della Madonna degli Angeli sorge nei pressi del paese, a ricordo della miracolosa apparizione della vergine ad una pastorella nel 1700. La processione ,con le donne anziane scalze e recanti pesanti ceri, si svolge di notte e si ripete il 3 agosto di giorno, al canto :                                                                                                                   

Salve o d’Angeli Regina

speme e gioia di ogni cuor,

Canterano a te s’inchina

Benedetta dal tuo amor” .

Recentemente Canterano ha riscoperto una sua gloria: il Prof. Tommaso Federici, grande biblista e notissimo studioso della liturgia latina e greca, qui nato nel 1927 e sepolto nell’Abbazia di rito greco e latino di S. Maria di Pulsano – Monte S. Angelo (Foggia). Una Fondazione è nata nel suo nome: www.fondazionetommasofederici.it .

Le iniziative dei giovani di Canterano sono varie: sport, musica e anche cultura, oltre che solidarietà di raggio anche internazionale. Il giovane Cristiano Dionisi dirige il giornale studentesco Ermes e gli scambi tra alcuni Comuni della Valle dell’Aniene e il Sarawui, il popolo sacrificato e isolato ai margini del Sahara, in attesa della sospirata indipendenza. La Rete promossa da Ermes e da alcuni Comuni porta colà aiuti e ospita qui ogni estate, da anni, un bel numero di bambini Sarawui.

Abbiamo chiesto a Myriam, un’immigrata dal profondo Sud, felicemente sposata a Canterano, che cosa pensasse del paese. Ecco la risposta: ” Se vuoi vivere sano, vivi a Canterano”. Che, se non è uno spot molto originale, è affermazione veritiera. Venire per credere.