ALESSANDRO SCAFETTA
storico sublacense, politico locale e impegnato nell’assistenza ai
disabili.
Alessandro Scafetta è un Sublacense singolare.
Con una vita impegnatissima su più fronti. Ed è
stimato da tutti!
In ordine di tempo ci ha
sussurrato, alcuni giorni fa, che vorrebbe vedere il Tibet, per le sue montagne.
Pensate un po’!
Cominciò giovanissimo nel
Sindacato CISL di Subiaco, allora “di frontiera”.
“Ingranò” un’incredibile
strada di autodidatta, con moltissime letture storiche, sociali, d’assistenza...
e politiche. C’è un curioso “péndant”
tra le sue ricerche storiche sulle vicende degli antichi feudi, in cerca di
giustizia per i poveri (“Aneliti di
libertà”), e il suo impegno politico attuale nella sinistra politica
locale.
Si giovò del suo lavoro presso gli archivi e
biblioteche dello Stato a Roma per condurre ricerche fortunate: sulle “cause” presso i Tribunali Pontifici da
parte del popolo di Subiaco e Tagliacozzo; sulla Vita
di S. Chelidonia (“ I passi di Cleridona”); sulla cosiddetta
Battaglia di Tagliacozzo tra Corradino
di Svevia e Carlo d’Angiò; sugli anni dell’occupazione militare nazista di
Subiaco e
Insomma, letture e scrittura
hanno finito per orientare la vita di Alessandro Scafetta.
Ma la sua caratterizzazione
più alta è l’impegno venticinquennale nella vita della Sezione ANFFAS di
Subiaco, a favore dei disabili e delle loro famiglie: una delle poche
iniziative che hanno messo radici nel popolo. Senza dimenticare la vita
familiare e la coltivazione del suo terreno.
Ed ecco le nostre domande.
- Quale
Dalla mia famiglia
contadina: riti, tradizioni e rispetto per il prossimo.
- Quando ha
scoperto la politica?
Nel 1969, quando a Roma per
il lavoro, partecipavo alle grandi manifestazioni dell’”autunno caldo”.
- I libri da
Lei scritti: ce ne può riassumere il senso?
Per l’amore della storia
millenaria di questo territorio e per non far disperdere la memoria. E non mi
considero uno storico. Sono solo una persona che ricerca.
- S.
Chelidonia era quasi sconosciuta a Subiaco: qualcosa è cambiato?
Ho contribuito a farla
conoscere bene a Vignola e non solo. Il mio contributo continua. C’è ancora
tanto da scoprire nel Suo luogo.
- Di che cosa
ha bisogno l’ANFFAS di Subiaco, oggi?
Dopo la “presa” dei locali
nuovi alla Ex Stazione, di un accreditamento regionale
per la sicurezza economica.
- Riesce a
farsi capire dai giovani?
E’ difficile: con i giovani
vi è un naturale distacco formativo. Spero di farmi capire attraverso le opere.
- Intellettuali
e specialisti La apprezzano: ritiene che a Subiaco le ricerche siano
trascurate?
Non sono trascurate. Manca
il lavoro di informazione sulle stesse verso i giovani e le scuole (che
collaborano non a sufficienza…).
- A che punto
è il nuovo libro sui“Santi e briganti”?
Ne sto ultimando la parte
“tecnica” con collaboratori. Nel contempo ricerco il finanziamento, non facile
oggi.
- Ha degli
altri libri in preparazione?
Mi arrivano ancora altre
testimonianze sul periodo della guerra a Subiaco.
Una terza edizione di
“Storia Sublacense”? E’ possibile!
(A cura dell’UPSubiaco)